Altare: nuove polemiche col Comune per la struttura Zeronovanta
Altare. Una nuova polemica, amplificata dai social, coinvolge il Comune di Altare e riguarda lo stop dell’attività del centro Zeronovanta che gestiva l’unica area ludico-ricreativa esistente nel territorio comunale, se si esclude il campo sportivo.
Il centro è dotato di un’ampia struttura consistente in campi gioco all’aperto e area al chiuso, recintate e dotate di servizi, situata nei pressi del polo scolastico.
L’area è infatti dotata di due campetti (uno da calcio e uno polivalente), sale al chiuso per attività ludico-sportive, bar, cucina e servizi igienici.
Da anni ha svolto un’importantissima attività di cui hanno usufruito i cittadini più giovani e meno giovani di Altare.
Qualche giorno fa veniva annunciata dal Comune di Altare la temporanea chiusura della struttura per manutenzione a seguito diei danni causati da atti vandalici.
Il fatto scatenava discussioni sulla sorveglianza e sulla presenza di telecamere e altro con l’amministrazione comunale che rassicurava sul fatto che le registrazioni video erano state visionate e che si stava procedendo in proposito per arrivare alla rassicurazione che terminati i lavori di riparazione dei danni l’attività del centro sarebbe ripresa. Senonchè sulle stesse pagine su cui avveniva questa discussione veniva rivelato che la riapertura non ci sarebbe stata per rinuncia da parte dei gestori della struttura.
Era la stessa ex-capogruppo della maggioranza consiliare Rita Scotti a rendere noto un post in cui si dichiarava, dopo le rassicurazioni dell’ente, che “lo zeronovanta è chiuso definitivamente”.
A seguito di ciò sono esplose ulteriori polemiche soprattutto per quella che è sembrata una ennesima mancanza di comunicazione verso i cittadini da parte dell’amministrazione comunale. Dopo le critiche sui presunti silenzi riguardanti l’evolversi della vicenda delle aree ex-Savam ecco arrivare altre critiche sul questa vicenda dello Zeronovanta, da parte di cittadini altaresi, in calce al post su Fecbook del consigliere comunale Rita Scotti che si dichiarava preoccupata che ad Altare si potesse non avere un luogo in cui poter giocare, passeggiare, chiacchierare … avere una toilette pubblica ecc. ecc.
Dopo un lungo batti e ribatti è arrivata una prima dichiarazione da parte del consigliere di maggioranza Giuseppe Galizia il quale, sulla pagina Facebook “Sei di Altare se…” ha rassicurato che “tutta l’amministrazione comunale ne conosce l’importanza sociale (del centro ludico-sportivo in questione n.d.r.) e sta lavorando per renderlo un posto accessibile a tutti i cittadini che hanno fascia di età da 0 a 90 anni, ma in tutto questo è mia responsabilità lavorare affinché, soprattutto la futura e nuova gestione, non abbia perdite economiche (il che equivarrebbe ad una nuova chiusura) e abbia la possibilità di lavorare bene in modo che lo Zeronovanta funzioni nel migliore dei modi e mantenga la sua funzione educativa/sportiva e sociale”. Galizia ha assicurato che l’Ente darà pronta comunicazione ufficiale degli sviluppi della vicenda.
“Ci sono questioni che non si risolvono sui social! Quando si potrà si daranno comunicazioni ufficiali” spiega Galizia che ha accennato ad aspetti legali, burocratici ed amministrativi che richiedono discrezione per essere affrontati e risolti.
Non sono mancati gli interventi di cittadini ed ex-amministratori del passato che hanno messo i rilievo i rilevanti costi della struttura e le difficoltà di trovare chi sia disponibile a sobbarcarsi il peso e l’onere di una gestione che impegna a tempo pieno.
Certo è che dopo la chiusura dell’associazione “La Quercia” questa è un’altra brutta notizia per gli altaresi ed è, al di là delle polemiche politiche, un segno di una problematica più profonda della comunità altarese, che qualche decennio fa era capace di mettere in piedi un mare di attività basate sul volontariato, mentre oggi la stessa Croce Bianca fatica a mantenere quotidianamente un servizio indispesabile per la sicurezza degli stessi abitanti di Altare e zone limitrofe.
F. S.