Con un nuovo procedimento della Regione Liguria, modificate e rese più snelle le procedure per gestire i suini abbattuti

Cairo M.tte.  La prima neve calma un po’ gli ardori degli appassionati di caccia ma, nonostante nuove problematiche che si accavallino l’una sull’altra, restano ancora attive quelle legate alla peste suina africana non ancora del tutto risolte e che creano inevitabili disagi a cacciatori e non solo.

La giunta regionale, su proposta del vicepresidente con delega all’Agricoltura Alessandro Piana e dell’assessore alla Sanità Angelo Gratarola, ha modificato alcuni punti della deliberazione n.938/2022 sulla gestione dei capi dei suini selvatici abbattuti durante azioni di caccia, di controllo e depopolamento in zona di restrizione I per la peste suina africana.

«Intendiamo rendere più snelle e chiare le procedure per favorire le azioni del personale incaricato e dei cacciatori nell’espletamento delle loro funzioni – spiega il vice presidente Alessandro Piana – Il tutto per rendere più efficaci e idonee al contesto le prescrizioni adottate per l’eradicazione della peste suina africana e per il raggiungimento del contingente stabilito per il contenimento».

«Il tema è particolarmente importante perché ha impatti agricoli, di incolumità pubblica e può averli anche sul mercato suinicolo – dichiara l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola –Questi provvedimenti vanno nel solco di rendere più snelle le procedure per il piano di contenimento nel pieno rispetto delle norme sanitarie».

Tra queste, in particolare, si prevede l’inserimento delle carcasse in sacche o vasche resistenti ed impermeabili prima di lasciare la zona di caccia e non al momento del recupero facilitando le operazioni in luoghi impervi, la disinfezione dei veicoli di trasporto una volta sola alla fine della giornata di caccia e la pulizia e disinfezione dei congelatori nel caso in cui abbiano contenuto carcasse infette, così come delle celle frigo.

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