Per la riapertura dell’Ospedale di comunità mancano gli infermieri

Ovada. L’Ospedale di comunità, presso l’Ospedale Civile di via Ruffini è un reparto dove poter curare ed asssistere i malati non gravi, quelli cronici o che non accusino patologie pesanti.

C’era ad Ovada l’Ospedale di comunità, funzionava bene e garantiva la disponibilità di una ventina di posti letto per malati cronici dove una volta c’era il reparto di chirurgia. E dove medici ed infermieri si prendevano cura dei ricoverati.

Ma ora non c’è più o meglio potrebbe esserci di nuovo ma  non c’è ancora…

Padre Ugo Barani, presidente dell’Osservatorio Attivo sulla sanità, e da sempre strenuo difensore della sanità ovadese, è stato intervistato da Rai3 sul tema.

Per riaprire l’Ospedale di comunità, la disponibilità dei medici ci sarebbe in quanto rientrerebbe nel loro servizio complessivo. Però manca il personale infermieristico e senza infermieri come si fa a gestire un reparto ospedaliero? Eppure nel periodo di apertura questo tipo di reparto ha dimostrato di poter valere e di poter assecondare diverse esigenze di malati non gravi, là ricoverati.

Si chiedono dunque più infermieri alla Regione da Ovada, almeno quelli necessari per poter riaprire un reparto funzionale anche a poter evitare ulteriori ospedalizzazioni, per malati non gravi ma che per esempio vivono da soli e che quindi hanno bisogno di un’assistenza medico-infermieristica quotidiana e costante, anche se temporanea e limitata nel tempo. Infatti il ricoverato nell’Ospedale di comunità vi permane il tempo necessario per essere ristabilito e poter rivivere, riabilitato, le sue normali situazioni giornaliere.

Questo è l’Ospedale di comunità, un servizio assai utile e non troppo dispendioso economicamente, specie se sii pensa che esso potrebbe evitare tante ospedalizzazioni “normali” ed esami clinici.