I tempi della Soprintendenza di Genova decisivi per il fururo di Altare
Altare. Il ruolo della Soprintendenza ai Beni Artistici ed Architettonici di Genova sembra essere decisivo per le sorti di Altare, Comune diviso in due dopo che una perizia dei vigili del fuoco ha dichiarato che i ruderi della ex-SAVAM potevano essere pericolosi per chi si fosse trovato in transito in via XXV Aprile o in via Cesio.
Sui fabbricati dell’ex vetreria altarese infatti pendono dei vincoli della Soprintendenza che sono stati usati come scusante per le difficoltà all’avvio dei lavori, ma a seguito di un recento incontro col Sindaco di Altare sembrerebbe che la Soprintendenza sia disponibile a valutare, come ultima spiaggia, l’abbattimento degli edifici più pericolosi ovviamente nel caso la perizia, già ordinata dal Sindaco alla proprietà, confermasse quanto scritto nel verbale redatto dai vigili del fuoco dal quale è scaturita la chiusura della strada.
“Soprattutto ho chiesto alla Soprintendenza di accellerare i tempi” ha detto Il Sindaco di Altare Roberto Briano “Esaminando la questione e dando una risposta nel più breve tempo possibile non appena sarà pronta la perizia sui fabbricati che ho ordinato alla società Città del Vetro, dando la precedenza alla questione altarese stante i seri e gravi problemi che sta causando non solo ai cittadini ed alle attività economiche altaresi, ma a tutta la Val Bormida”.
Alla Soprintendenza si è rivolto anche il Comitato cittadino per la Riqualificazione delle aree ex-SAVAM dopo aver descritto la difficilissima situazione esistente per le attività economiche e commerciali e per i cittadini altaresi a seguito della chiusura delle strade laterali alla ex vetreria, che hanno spaccato in due il borgo.
“É risaputo” afferma il Comitato “che non sussistono più le condizioni societarie, trattandosi di s.r.l. In liquidazione, perchè la società si faccia carico delle costosissime opere di consolidamento e messa in sicurezza degli edifici pericolanti”.
Tantomeno, secondo il Comitato, potrebbe farsi carico di tali costosissimi lavori il Comune di Altare.
Il Comitato però ricorda che la Soprintendenza potrebbe intervenire direttamente per assicurare la conservaziuone dei beni, qualora il proprietario non provveda.
“Qualora l’amministraziione in parola (Soprintendenza n.d.r.) non intenda intervenire direttamente” afferma il Comitato “auspichiamo che sia disponibile ad agevolare, in termini rapidi e certi, le imprescindibili attività di messa in sicurezza con demolizione delle parti pericolanti”.
Flavio Strocchio