La vendemmia 2022 è andata molto meglio del previsto

Ovada. Se intervistassimo un produttore di uva della zona di Ovada sull’esito della vendemmia 2022, troveremmo nei suoi occhi una serenità e una soddisfazione che solo un mese e mezzo fa era quesi invisibile.

Ad ottobre inoltrato si possono tirare le somme dell’annata vitivinicola appena terminata, con la raccolta uve totale nella zona di Ovada.

Federico Robbiano, produttore di Tagliolo: “Il risultato è andato al di sopra delle previsioni fatte a metà agosto. Previsioni al limite del catastrofico che, a causa una stagione estiva ma anche primaverile ed invernale avare di pioggia, se non assente, e molto calda, non facevano presagire nulla di buono, anzi molta preoccupazione su quantità e qualità finale.

Vigneti in grave crisi idrica con conseguenti segnali di appassimento, se non seccatura dei frutti e delle piante, erano lo spettro di una conclusione negativa della campagna, che aumentava la già grande difficoltà delle aziende in un periodo di grandi problematiche globali, legate a crisi energetica, guerra e strascichi pandemici.

La poca acqua caduta dopo Ferragosto ed anche a fine mese ha modificato le aspettative. Quasi un miracolo, che ha ridato vitalità delle viti, con la conseguente ripresa dei grappoli. Però le uve a maturazione più precoce non hanno giovato al massimo della pioggia: per Moscato, Sauvignon, Chardonnay calo netto in produzione e resa. Meglio  il Dolcetto che, là dove c’è stata raccolta tardiva, ha avuto un risultato quantitativo discreto ed una buona qualità. Cortese e Barbera, essendo più tardive nella maturazione, hanno goduto al meglio della situazione.

Dunque una discreta quantità media di prodotto con un buon livello qualitativo dei vini, caratterizzati anche da buon livello alcolico”.

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