Acqui Terme. Ultime ore di preparativi per la Festa delle feste 2022 che finalmente torna, sabato 3 e domenica 4 settembre, dopo due anni di pandemia. L’iniziativa, organizzata dalla Pro Loco di Acqui Terme, vede la partecipazione di 19 Pro Loco e del Gruppo Alpini “Luigi Martino” di Acqui Terme che proporranno le loro specialità.
La speranza è che il tempo sia clemente, viste le ultime previsioni meteo per sabato, per poter trascorrere due giornate di festa gustando i piatti della nostra tradizione, come affermato dal neo-assessore comunale a Turismo – Cultura – Commercio, Michele Gallizzi, nel suo saluto alla manifestazione:
«Anche quest’anno, come ormai consuetudine, ricorre l’evento de “La Festa delle Feste” che si caratterizza per la promozione enogastronomica di Acqui e del nostro territorio. Nella sua semplicità, la Festa delle Feste, rappresenta un evento di grande spessore culturale, perchè gli elementi che la sostengono fanno parte della storia e delle tradizioni di questo angolo del Monferrato, dove i suoi abitanti curano, ormai da 2000 anni, con passione e amore, questa terra diventata oggi patrimonio dell’Unesco. È una terra fertile e generosa che, puntualmente, ad ogni stagione, da i suoi frutti da cui nascono prodotti enogastronomici sempre più raffinati per una cucina raffinata e tipica delle nostre zone e non delude i buon gustai. I sapori e i profumi esaltano la tradizione e il folclore di un territorio che va salvaguardato in tutti i suoi settori, perchè saranno proprio questi odori e questi sapori che porteranno alla ribalta, Acqui e l’acquese. Ringrazio la Pro Loco di Acqui e tutte le altre del territorio, nonchè tutti gli attori che partecipano con i loco costumi medievali e che ci onorano riecheggiando la storia e facendoci vivere momenti di grande emozione.
Questa grande tradizione culinaria che si tramanda di generazione in generazione, ci dice come sia fondamentale mantenere questo patrimonio culturale immateriale fatto di vigne, funghi e tartufi che caratterizzano questo ampio mondo, dove le colture sono cultura per chi ci vive e sapori per chi attraversa anche temporaneamente questo territorio. Dobbiamo essere custodi delle nostre colture, dei nostri paesaggi, del nostro ambiente e della nostra storia, perchè 2000 anni rappresentano l’impronta umana di migliaia di generazioni. Un contenitore, dunque, di cultura e di arte a tutto tondo, di cui facciamo parte, ma dobbiamo anche farne tesoro se vogliamo candidare la nostra Acqui Terme, e per questo stiamo già lavorando, a capitale della cultura europea».