In edicola e in libreria il nuovo numero di ITER

Acqui Terme. Storia, Arte, Letteratura, e Sport (con i “piccoli fasti” del balòn anni Trenta, periodo su cui poi convergono, va sottolineato, diversi contributi) nel numero 45 della rivista ITER, da poche settimane in edicola.

E “agonistica” è anche la copertina della pubblicazione, che ritrae un giovane atleta impegnato, nel cortile del Seminario Minore (ove oggi ha sede la redazione del nostro settimanale), in un salto: si riferisce al 1953 e alle “Olimpiadi degli allievi” questa bella ed evocativa immagine. Che sa di ottimismo.

Dopo l’editoriale che ha titolo Carlo Pastorino & Guido Manacorda: “acquesi da riscoprire”, seguono gli omaggi a due figure del territorio che ci hanno lasciato.

In ricordo di Camilla Salvago Raggi (1924-2022) viene ripresentata la lirica (1974) Badia di Tiglieto di Adriano Guerrini.

Mentre porta una dedica ad Alessandro Laguzzi (1945-2018, preside storico dell’ITIS “Barletti”, anima e motore dell’Accademia Urbense di Ovada) la consueta, sempre preziosa ricognizione tra le carte d’archivio vescovili che Paola Piana Toniolo intitola Uno smacco per l’Abate di Carentino.

A seguire il lettore troverà, di Fausto Miotti e Carlo Prosperi, un contributo sulla precettoria tortonese di San Guglielmo, e quindi il bel saggio di Chiara Lanzi che oltre a illustrare la scultura monteverdiana Bambino con gallo, realizzata dal bistagnese tra 1875 e 1876 aiuta a comprendere anche il clima di “disordine critico” che contraddistingue il panorama italiano all’indomani della Presa di Porta Pia, tra vecchie e nuove tendenze.

Se con Dato il caso io venisse a mancare ai vivi. Un testamento di guerra [di Ernesto Mo, detto Giulio] del 1916 Giuliano Giovine e Vittorio Rapetti riconducono alle ricchezze proprie dei documenti della “storia dal basso”, ampia è la ricognizione di Sergio Arditi che indaga sul pittore acquese Lorenzo Laiolo (1877-1947).

Segue un altro cammeo per una figura che appartiene alla stessa generazione, ma che acquisì una vera rilevanza nazionale: attraverso una ventina di pagine Giulio Sardi prova a presentare la figura – di Guido Manacorda (1879-1965), poligrafo, germanista e traduttore, ambasciatore culturale del regime, dantista e utopista neoghibellino, che ha scoperto già compiutamente indagata in Germania (ma da noi è negletta…) grazie ad una una poderosa ricerca di Patrick Ostermann.

A seguire un terzo ritratto: quello di Giuseppe Dell’Omo, vescovo di Acqui dal 1943 al 1971 (a curarne il profilo è Vittorio Rapetti).

Quindi l’indagine (con ricco corredo fotografico) tra sport e costume e politica (del regime) che Giorgio Caviglia dedica alla pallapugno tra 1930 e 1940, con il suo saggio Pallone e moschetto.

A concludere il volumetto di oltre 140 pagine, la sezione delle recensioni curata da Carlo Prosperi.

Il numero 45 di ITER (edito da Impressioni Grafiche, in vendita a 9 euro) è disponibile tanto in edicola, quanto nelle migliori librerie.

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