Il PD e gli impianti sportivi del Geirino

Ovada. Il Circolo del PD: “Si parla molto di impianti sportivi, sia per le previste manutenzioni straordinarie che per le difficoltà nella gestione, causate da tre calamità: la pandemia da covid-19, un’alluvione distruttiva e un aumento vertiginoso del costo dell’energia.

Anche noi del Circolo Pd ci interroghiamo nel tentativo di dare un contributo alla soluzione del problema.

Ovada e zona da molto tempo usufruiscono di impianti sportivi di alto livello, apprezzati anche da chi proviene da centri ben più popolosi. Quindi un pensiero grato a chi ha lavorato perché ciò fosse realizzato e gestito.

E’ stato uno sforzo corale,  culminato con la costruzione della piscina, avvenuta con grandi difficoltà, quando i vincoli di finanza pubblica impedivano al Comune di completare con le proprie risorse il progetto di impianto sportivo, da decenni tra gli obiettivi.

L’operazione era ambiziosa ed incappò quasi subito nel primo incidente di percorso: il ritrovamento di rifiuti interrati, con conseguenti denunce, costose analisi, lunghe procedure, ritardo nell’apertura, ingenti costi straordinari e mancati incassi”.

Dice al proposito il segretario Mario Esposito: “Credo che solo con un’azione concorde e responsabile da parte di tutti, come accadde anni fa, forse si potràuscire da una situazione molto difficile. Iniziando da un grande sforzo di coinvolgimento della città e del territorio e proseguendo con la ricerca di soluzioni nuove e sostenibili. Nessuno può far finta di niente, se nonaltro per rispetto di chi nei decenni ha lavorato per mantenere un patrimonio agli ovadesi e nell’interesse dellecentinaia, forse migliaia di utenti, per lo più giovani o giovanissimi.

Temo che senza una presa di coscienza collettiva e la messa in pratica dei correttivi necessari rischiamo di perdere un patrimonio inestimabile.

Stiamo parlando di impianti realizzati nei decenni con le energie ed il lavoro di tante componenti della società ovadese. E’ ora di tornare a lavorare insieme: Amministrazione comunale, forze politiche, società sportive, fruitori degli impianti, cittadini, l’attuale ente gestore, altri eventuali soggetti interessati.

Non possiamo accettare che gli impianti sportivi corrano il rischio di chiudere.

Per evitare ciò occorre essere pragmatici e realisti: non si può continuare a fare le stesse cose che si facevano nel passato. Dobbiamo diventare tutti consapevoli dei problemi e dei limiti delle risorse ed elaborare cambiamenti profondi, finalizzati a rendere economicamente sostenibile la fruizione di questo patrimonio”.

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