Sì è svolto il 27 giugno a Torino l’incontro tra la Regione Piemonte e i rappresentanti delle RSA del territorio per fare il punto sulle misure da mettere in campo a sostegno del settore duramente provato da oltre due anni di pandemia. Alberto Cirio ha esposto, insieme all’Assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi e alle Politiche Sociali Maurizio Marrone, la linea che la Regione propone per venire incontro a un comparto prezioso per tutto il territorio.
La proposta è di riconoscere subito alle RSA un incremento del 3,8% a partire dal 1 gennaio per la quota sanitaria e dal 1 luglio per la quota alberghiera. Inoltre la Regione ha individuato nel Fondo sociale europeo 50 milioni di euro, da suddividere negli anni 2022-2024, da assegnare alle famiglie attraverso voucher per venire incontro al costo maggiore che graverebbe sulle loro spalle.
“Negli ultimi anni, in Piemonte, c’è stato un innalzamento degli accreditamenti delle strutture, privo però di un adeguamento del rispettivo budget” – hanno spiegato il presidente Cirio e gli assessori Marrone e Icardi.
I 5 anni prima del Covid, la media del budget assegnato dalla Regione al sistema delle RSA è stato tra 265 e 268 milioni di euro. Nel 2021, invece, il budget è stato di 251 milioni, 32 milioni di euro di ristori e quasi 11 milioni di euro per fornire gratuitamente alle RSA circa 4 milioni di test antigenici e più di 8 milioni di dispositivi di protezione.
Tra le altre azioni che la Regione ha proposto c’è un monitoraggio settimanale dei nuovi inserimenti autorizzati dalle Asl. Domani inoltre la Giunta prorogherà le delibere che consentono le dimissioni ospedaliere protette e il mantenimento in servizio nelle RSA anche del personale sanitario e socio sanitario assunto dalle Asl.