È stata depositata venerdì 27 maggio la sentenza del TAR della Liguria che di fatto conferma il divieto di effettuare ricerche minerarie nell’area del Monte Tarinè.
Una sentenza importante sotto tanti punti di vista, sottolinea il Presidente del Parco del Beigua Daniele Buschiazzo. Innanzitutto è un’ulteriore conferma della sentenza del 2020. Poi è un segnale che far valere nelle sedi opportune i propri diritti è l’unica risposta che si può dare per difendere il proprio territorio.
“Questa sentenza ci ripaga di tante arrabbiature. Non nego che sotto certi aspetti ci siamo sentiti presi di mira. Addirittura qualcuno si era spinto a dire che, dopo il rifiuto della sospensiva, la nostra era una causa persa. Più volte in questi mesi ci ha sfiorato l’idea, che in alcune situazioni assumeva anche le tinte della certezza, che anziché essere una risorsa il Parco fosse un problema. Nella difficoltà abbiamo raccolto tutte le nostre forze e fatto una scelta coraggiosa che ci ha ripagato di tutte queste frustrazioni”.
Il ringraziamento va a tutti i Comuni del Parco per il sostegno incondizionato e la solidarietà dimostrata; ad AGESCI, Legambiente, WWF, Save Tarinè e a tutte le associazioni che ci hanno sostenuto e si sono mosse sempre con grande coscienza.
“L’unico rammarico è aver dovuto spendere risorse per tutelare un diritto sacrosanto del territorio, dibattendo in tribunale di una questione che dall’inizio abbiamo ritenuto incompatibile con le strategie di conservazione e di sviluppo sostenibile che il Parco e i Comuni stanno portando avanti da più di 20 anni”.