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Savona, la beatificazione di Vera Grita

Savona. Al Santuario Nostra Signora della Misericordia, si è chiusa la fase diocesana della causa di beatificazione della Serva di Dio e salesiana cooperatrice Vera Grita. Alla giornata hanno preso parte i parenti, alcuni membri dell’Opera dei Tabernacoli Viventi e della Famiglia Salesiana, pellegrini e fedeli.

La messa e la sessione di chiusura sono state presiedute dal vescovo emerito e delegato episcopale Vittorio Lupi, il quale nell’omelia ha ripercorso la vicenda umana e spirituale di Grita, ricordando come “attraverso lei Gesù cerca anime piccole, semplici, disposte a mettere al centro della propria vita l’Eucarestia per lasciarsi da lui trasformare in tabernacoli viventi, anime capaci di profonda vita di comunione e donazione ai fratelli”. E ha così proseguito: “Abbiamo tante testimonianze della sua vita integerrima e donata al Signore e conosciamo le grandi sofferenze fisiche e morali che ha dovuto sopportare da un certo periodo della sua vita in poi, fino alla sua morte prematura. Il contatto vivo con il Signore e con Vera trasformi la nostra vita e ci faccia capaci di correre verso la santità sulla scia di colei che già veneriamo come santa”.

Il postulatore generale don Pierluigi Cameroni ha presentato il lavoro svolto dal Tribunale nell’ascolto dei testimoni, così come quello della commissione storica e dei censori teologi. La documentazione sarà ora consegnata alla Congregazione delle Cause dei Santi a Roma.

Maria Rita Scrimieri, coordinatrice del Centro Studi Opera dei Tabernacoli Viventi, ha sottolineato il significato il rapporto di Vera con il santuario savonese, dove venne diverse volte da pellegrina, ricevette alcuni dei messaggi di Gesù e fece il suo voto di vittima. In particolare l’8 settembre 1968, dopo la messa, sostò ai piedi della statua della Madonna, “rinnovando tutti i voti e tutte le offerte”.

La causa di beatificazione e l’Opera dei Tabernacoli Viventi sono un messaggio di speranza sostenuto dall’intercessione della Madre di Misericordia, come Vera Grita stessa ascoltò nel messaggio del 22 settembre 1968: “Non temete, non dubitate. Io Maria Santissima condurrò l’Opera d’Amore del mio Gesù: dove c’è difetto io porto la perfezione, ove c’è dubbio io porto la certezza, dove c’è confusione io misericordia divina, porto ordine. Non si turbino i vostri cuori ma confidino in me, Maria santissima sempre Vergine, che sono Madre e desidero gloria, amore, onore, trionfo per il mio Figliolo Gesù, salvezza e redenzione per tutte le anime”.

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