Visite guidate alla Cattedrale ed al Palazzo Vescovile

Acqui Terme. In occasione delle Giornate di valorizzazione del Patrimonio culturale ecclesiastico promosse dall’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici, proseguono fino al 22 maggio le visite guidate alla riscoperta della cattedrale, chiesa “madre” della comunità diocesana e del palazzo vescovile, casa del vescovo e sede degli uffici preposti all’organizzazione della vita di tutta la comunità.

Le visite saranno realizzate su due orari pomeridiani (ore 15 o ore 16,30 con partenza davanti alla cattedrale) nelle giornate di venerdì 20, sabato 21 e domenica 22 maggio. Per l’occasione  la Diocesi di Acqui propone la mostra “Chi fuor li maggior tui?”: le comunità e la costruzione della memoria.

Tutti i giorni dalle ore 15 alle ore 19 sarà possibile accedere alle sale del palazzo vescovile (ingresso da piazza duomo 9) per prendere visione della mostra di documenti e testi dall’archivio vescovile e dalla biblioteca del seminario.

Dall’archivio si potranno visionare i primi registri anagrafici della Cattedrale, restituiti alla fruibilità grazie al restauro conservativo del laboratorio Vinay di Asti, intervento realizzato grazie ai contributi CEI 8 x1000 agli istituti culturali (anno 2021). Accanto ai registri parrocchiali, ulteriore testimonianza della costruzione della comunità sono i testi manoscritti delle prime visite pastorali alle parrocchie della nostra diocesi. Accanto alla testimonianza dei documenti ci sono i libri che provengono dalla biblioteca del seminario: tutti i volumi a stampa, ad oggi recuperati, degli atti dei sinodi realizzati nella nostra diocesi dal 1624 all’ultimo sinodo apertosi nel 1996 e chiuso nel 1999.

Nel corso della settimana gli istituti culturali della diocesi, archivio vescovile e biblioteca diocesana del seminario vescovile, attiveranno diversi laboratori didattici sulla storia ed evoluzione della scrittura per i ragazzi delle scuole cittadine.

Tutti gli eventi sono gratuiti con l’obbligo di mascherina e sono realizzati grazie ai fondi diocesani CEI 8×1000.

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