Cavatore. Edoardo Raspelli, Antonello Maietta, Filippo Mobrici e la Pro Loco di Ponti con il suo storico Polentone, saranno gli ospiti premiati alla prima edizione dell’Albarossa Festival. Il borgo in pietra di Cavatore, in Provincia di Alessandria, situato a cinque chilometri da Acqui Terme, con i suoi 500 metri di altitudine, rappresenta il primo passo verso l’Appennino piemontese.
La natura incontaminata dei suoi monti si fonde con un’atmosfera ricca di fascino e storia: l’antica torre risalente al XIII secolo, fa capolino dal bricco più alto, mentre la chiesetta medievale di San Lorenzo accoglie i visitatori all’ingresso del paese.
In pieno centro storico, ha sede la cinquecentesca “Casa Felicita”, un edificio storico le cui cantine sabato 14 maggio diventeranno “il Caveaux dell’Albarossa”, il luogo ideale per affinare le grandi riserve della doc piemontese. L’Albarossa è l’ultimo vitigno autoctono nato in Piemonte nel 1938, ad opera del botanico e allora preside della facoltà di viticoltura ed enologia dell’Università di Torino. Dalmasso ottenne l’Albarossa incrociando la Barbera con il Nebbiolo di Dronero meglio conosciuto come Chatus. A quasi un secolo dalla sua scoperta, il risultato della piacevolezza del vino Albarossa è sorprendente, tanto che viene considerato dagli esperti uno dei vini piemontesi più apprezzati nel mondo per le sue caratteristiche di freschezza ed eleganza.
Ad oggi, gli ettari coltivati tra Langhe, Monferrato e Roero sono circa 60 e la produzione annua si attesta attorno alle 360.000 bottiglie.
A Cavatore sabato 14 e domenica 15 maggio l’Associazione Produttori Albarossa, in collaborazione con il Comune di Cavatore, il Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Ais Alessandria e la Fondazione Radici organizzerà la prima edizione di “Albarossa Festival” con la possibilità di conoscere da più vicino il vino ed i suoi produttori.