Asti. L’arrivo della pioggia nelle campagne salva le semine primaverili e le coltivazioni seminate in autunno, a giovarne anche le vigne che iniziavano a patire i mesi di siccità e la mancanza di precipitazioni, ma anche gli ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere e assicurare la produzione di cibo locale e a chilometro zero per le tavole dei consumatori in un momento peraltro difficile a causa della guerra e dei rincari.
“La pioggia è una manna dal cielo dopo un inizio 2022 con precipitazioni quasi inesistenti ma – sottolinea il presidente di Coldiretti Asti Marco Reggio – per combattere la siccità ed essere di sollievo alle campagne deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti”.
La siccità, che distrugge le coltivazioni, è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. I cambiamenti climatici hanno modificato soprattutto la distribuzione sia stagionale che geografica delle precipitazioni anche se l’Italia resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente dei quali purtroppo appena l’11% viene trattenuto.
“Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto insieme ad Anbi un progetto concreto immediatamente cantierabile – ribadisce il direttore di Coldiretti Asti Diego Furia – un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale”.