Un cairese doc, scomparso la scorsa settimana. Il ricordo di Gino Beltrame, l’ideatore della storica Radio Cairo 103

Cairo M.tte. Ci sono personaggi destinati a lasciare un’impronta significativa all’interno della comunità, grande o piccola che sia, in cui vivono e quando questi vengono a mancare si percepisce quanto siano entrati nel cuore della gente dalle decine di messaggi di affetto lasciati sulle bacheche dei vari social, moderno strumento usato per manifestare i nostri stati d’animo. È il caso di Gino Beltrame, un cairese doc, scomparso la scorsa settimana, che a metà dei fantastici anni settanta fu uno dei creatori nonchè il presidente di Radio Cairo 103, una delle prime radio libere non solo liguri ma dell’intero panorama nazionale.

Premiazione di Marcoli da parte di Gino Beltrame

Un’emittente che segnò un periodo importante per la nostra cittadina e per la Valbormida in generale e che divenne un simbolo della Cairo di quegli anni insieme a quell’incredibile squadra gialloblù targata Brin di cui seppe cantare in maniera perfetta le gesta. Gino fu davvero bravo a cogliere quell’entusiasmo che albergava in noi creando una redazione sportiva composta da tanti giovani del luogo:  da quei microfoni, Alessandro Priarone, Alessandro Ghione, Diego David (che quella passione l’ha coltiva fino farla diventare un mestiere) Enrico Contu, Giorgio Crocco, il compianto Mauro Amendola ed il sottoscritto raccontammo con entusiasmo un’epoca sportiva ma anche sociale che vide Cairo protagonista assoluta a livello non solo provinciale o regionale ma addirittura in tutto il nord ovest.

Descrivere cosa sia stato Gino per noi giovani che frequentavamo la radio, non è facile spiegarlo, forse meglio di tutti ci è riuscito  Sandro Ghione che su Facebook scrive così ricordando il “Presidente”: “Ci sforzeremo di trasformare questa tristezza in sorriso, perché tu non  lo eri mai e mai avresti voluto vederci così. Sei stato il trascinatore delle nostre passioni, con quell’energia travolgente, la simpatia contagiosa e una generosità infinita. Eppure Gino sei stato qualcosa di più per noi, qualcosa che non si può descrivere”. Ma gli attestati di quei “ragazzi“ di quasi mezzo secolo fa continuano con parole diverse ma per certi versi simili. Come quelle di Giorgio Crocco “Ho sempre avuto grande amicizia e grande stima per te, eri una grande persona, ai tempi della Cairese, alla radio, sempre disponibile e voglioso di innovazione. Momenti bellissimi per un’amicizia durata a lungo. Negli ultimi anni in piazza, in tribuna, allo stadio dove  mi chiedevi le formazioni e le …caramelle..Ciao Gino oggi siamo tutti molto tristi” o quelle di Daniele Pistone uno dei primi disc- jockey e  voce storica di Radio Cairo 103 “Sono senza parole…Quante ne abbiamo passate insieme. Ero un ragazzino e sono cresciuto anche con i tuoi insegnamenti. R. I. P.”.

Per quanto mi riguarda,conobbi Gino proprio in quel periodo irripetibile, da cronista in erba, appassionato di calcio e con tanta voglia di raccontare anche via etere le gesta di quella Cairese che già descrivevo dalle colonne dell’Ancora. Furono anni incredibili, entusiasmanti , visti con gli occhi di un ventenne che stava vivendo un avventura più grande di lui e che provava a raccontare un’ epoca che pareva destinata a non finire mai e in cui mantenere i piedi per terra, anche nei commenti, non era affatto facile. Ecco, proprio in questo i consigli di Gino furono preziosi per aiutarmi a mantenere un equilibrio ed equidistanza da avvenimenti che poi, inevitabilmente, si attenuarono per poi cessare del tutto.

Gino era tutto questo, saggezza ma anche entusiasmo come quando, dall’oggi al domani, ideò e costruì quella “baracchetta” un po’ precaria a ridosso della recinzione del “Rizzo” (che i meno giovani ricorderanno ndr) da cui venivano effettuate le radiocronache delle gare interne dei gialloblù e da dove riprendeva con l’immancabile cinepresa tutte le gare di quel fantastico periodo o come quando con un preavviso minimo mise in piedi una delle prime trasmissioni sportive in diretta (inizialmente era tutto in differita) : era il 1978 e dai locali della Radio di Via Ospedale, il venerdì prima del derby d’andata tra Carcarese e Cairese, riuscì a riunire davanti ai microfoni i due presidenti Brin e Pastorino (che proprio non si amavano) gli allenatori Castello e Tonoli  oltre a Sandro, Enrico ed il sottoscritto in qualità di intervistatori. Era un grande azzardo, ma si rivelò un successo senza precedenti e per oltre due ore l’intera valle si fermò ad ascoltare: In questo episodio c’è tutto il Gino che ho conosciuto ed imparato ad apprezzare e a distanza di tanti anni anche da  parte di quel ragazzino entusiasta ti giunga un sentito grazie. Riposa in pace.  Daniele Siri 

Gino Beltrame insieme a Giuseppe Badino e Agostino Bormida

In ambito sportivo, la prima diretta storica fu trasmessa nella stagione 1978-79: era un venerdì sera, nel weekend si sarebbe giocato il derby di Prima Categoria tra i gialloblu e la Carcarese, una partita molto sentita in Valbormida che per quell’occasione si fermò davanti alla radio ad ascoltare il programma condotto da Daniele Siri, Alessandro Priarone e Enrico Contu con ospiti i presidenti e gli allenatori dei due club.
Erano infatti gli anni d’oro della Cairese e Beltrame aveva deciso di raccontare a Radio Cairo anche le imprese gialloblu, riprendendo le partite e seguendo la squadra in trasferta, al suo fianco anche Agostino Bormida, Mauro Amendola e Alessandro Ghione.
E di quegli anni ne parlava sempre con orgoglio in piazza della Vittoria, dove si ritrovava ogni giorno con amici di vecchia data con cui si scambiava i tantissimi ricordi e aneddoti. Il suo un archivio ricchissimo che racconta anche la storia della sua Cairo, dove ha sempre vissuto e costruito la sua famiglia insieme alla moglie Clara, proprietaria dell’oreficeria Ferraro di via Roma, passata poi alla figlia Francesca che tuttora gestisce il negozio. Al figlio Alessandro, invece, ha trasmesso la sua grande passione per il cinema, è diventato infatti un videomaker molto conosciuto e stimato nel settore.
Gli amici ricordano Beltrame come una persona solare e sempre con il sorriso, pronta ad aiutare tutti con la sua grande generosità. Un uomo appassionato della vita che si buttava a capofitto in ogni suo progetto che riusciva a portare avanti con competenza e grande impegno. Un uomo di altri tempi che ora se ne è andato lasciando un segno a tutta la comunità cairese.

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