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Con +51% costi è SOS frutta nel carrello, i rincari gravano sul comparto

Guerra in Ucraina e rincari energetici spingono l’aumento dei costi correnti per la produzione della frutta italiana a +51% ma si sale addirittura al 67% per l’ortofloricoltura con un impatto traumatico sulle aziende agricole.

È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Crea in rifermento a Fruit Logistic 2022, la principale fiera internazionale di settore, al via da oggi a Berlino.

“La crisi colpisce direttamente imprese e famiglie con l’ortofrutta che è la prima voce di spesa per una media di oltre 105 euro al mese, con una inversione di tendenza nei consumi che si sono ridotti del 3% per un quantitativo totale che è sceso a 5,9 milioni di tonnellate lo scorso anno”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

Aumenta l’export con quasi 5,6 miliardi di euro (+8%) che nel 2021 ha raggiunto il massimo di sempre raddoppiando i valori registrati al debutto del secolo, ma il risultato è ora messo a rischio dal traumatico aumento dei costi di trasporto con picchi del +35% trainati dal prezzo dei carburanti e dalla carenza di infrastrutture e snodi commerciali in Italia.

Il comparto ortofrutticolo piemontese vanta numeri importanti con un fatturato complessivo di oltre 500 milioni di euro, una superficie di 18.479 ettari e 7.950 aziende.

L’annata 2021 è stata però fortemente colpita dal maltempo, in particolare dalle gelate e dalla grandine, che ha causato perdite anche del 70%.

Per quanto riguarda la provincia di Alessandria si è passati per le mele dai 24.000 quintali del 2020 ai 21.600 del 2021, dai 41.600 quintali di pesche del 2020 ai 37.500 del 2021, dai 7.600 quintali di albicocche nel 2020 ai 1.520 nel 2021 e per i kiwi dai 720 quintali nel 2020 ai 360 nel 2021.

Sicuramente, adesso, a pesare sul comparto ci sono a anche i rincari di energia, carburante, materie prime, fertilizzanti ed imballaggi arrivati addirittura al +72%.

Questo scenario fa sì che le liquidazioni, che devono ancora avvenire per l’annata 2021, saranno fortemente penalizzanti per i produttori, spesso costretti a lavorare sotto costo.

“Per difendere il nostro patrimonio frutticolo è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Occorre lavorare ad accordi di filiera con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali”.

Nell’ultimo ventennio il frutteto italiano ha visto un crollo del 23% dello spazio e la sparizione di quasi una pianta da frutto su quattro, con un gravissimo danno economico e occupazionale ma anche ambientale per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima ripulendo l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10.

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