Albissola Marina: al Circolo degli Artisti espone Gioxe De Micheli “Ritorno ad Albissola”

Albissola Marina. Al Circolo degli Artisti di Pozzo Garitta 32, da sabato 2 a domenica 17 aprile, esposizione di Gioxe De Micheli dal titolo: “Ritorno ad Albissola”. Nato nel 1947, il giovanissimo De Micheli andò “a bottega” da due tra i più rappresentativi esponenti del “Realismo esistenziale”, Giovanni Cappelli e Giuseppe Martinelli, per poi frequentare, a Brera, i corsi di Decorazione e affresco, sotto la guida di Gianfilippo Usellini. Tra le sue opere, meritano sicuramente citazione il grande trittico per il Palazzo di Giustizia di Milano, nel 1994 e, a Collodi, un grande murale per la Fondazione Pinocchio, nel 2001. Il suo Polittico della Maternità, dal 2013, è collocato nella chiesa romanica di San Biagio a Camaiore (Lu), mentre altre opere sono nell’Ospedale nuovo di Grosseto e nella Parrocchia di San Luca Evangelista a Milano.

Il pittore così ricorda la sua prima collettiva in piazza del Popolo (sempre per il Circolo). “Sarà stato il 1960 ed esposi una teletta, forse 20×30 cm, una piccola motocicletta rossa e arruffata. Fu la mia prima opera venduta. Ed ebbi un acquirente d’eccezione: Lucio Fontana”, rammenta De Micheli elencando molte delle sue esposizioni nel territorio. “Adesso – dice – dopo tanti anni ritorno da voi con la proposta di un gruppo di dipinti realizzati negli ultimi 5-6 anni e che ruotano attorno a un tema che mi è particolarmente caro, quello del “viaggio”, dell’esodo, del “cambio di destinazione”. Ora, se da una parte può essere evidente l’allusione al dramma di una umanità calpestata, offesa, umiliata, dall’altra, attraverso la trasfigurazione, il sentimento poetico, il contrappunto tra realtà e metafora, si dipana una riflessione puramente introspettiva ed esistenziale”. E così prosegue: “Una riflessione che mi ha portato, da sempre, a tentare di raccontare il mio tempo filtrandolo, però, ed elavandolo dalle brutture e dallo spavento attraverso l’invenzione di un mio linguaggio”. Spiega ancora De Micheli: “Attenzione, inventare un linguaggio autonomo non vuol dire “fare a chi le spara più grosse”, il linguaggio in un artista matura e cresce nella tensione etica e creativa, nella libertà della fantasia, nell’identificazione del mondo poetico, nella ricerca della forma e, infine, nella tenace, paziente quotidianità del mestiere”.

Quotidianità che caratterizzava anche il padre Mario, nato a Genova e vissuto a Milano, critico d’arte e letterario, accademico italiano. Come ricordano gli organizzatori dell’evento che ben lo hanno conosciuto, è stato “storico delle avanguardie artistiche del ‘900, e ha sostenuto con grande passione l’arte di impegno sociale e civile”.

Inaugurazione alle ore 17 di sabato 2. L’installazione è visitabile tutti i giorni (lunedì escluso) dalle ore 17 alle 19.

L.S.

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