Giovedì 24 marzo si è svolto il primo incontro di catechesi quaresimale diocesana che si è sviluppato intorno alla figura del re Salomone e alla lettura di un passo tratto dal libro dei Re.
Dopo un’introduzione esegetica e storica del prof. Marco Forin, il Vescovo ha commentato e ha suggerito alcuni spunti di riflessione partendo dai criteri essenziali individuati nella figura di Salomone: preghiera, conoscenza e capacità organizzativa.
“Questi temi – ha sottolineato mons. Luigi Testore – li riprendiamo per la nostra esperienza di vita cristiana. La preghiera ci aiuta a vivere il nostro compito nella società civile. Metterci in dialogo per capire qual è il compito nel tempo che stiamo vivendo: solo nell’ascolto di Dio si può dare concretezza ad un vero progetto di vita, domandandosi cosa si vuole costruire nella vita, cosa si vuole costruire nel proprio lavoro, nel cammino della propria famiglia, nel modo in cui si vogliono educare i propri figli oppure nell’impegno sociale, nell’impegno ecclesiale. Per tutto questo si ha bisogno di vivere un confronto profondo e costante con Dio, di ascoltare Lui, di dialogare con Lui. Ed è proprio in questo modo che è possibile realizzare il proprio progetto di vita cristiana, riuscire davvero a costruire qualcosa. Poi certo, occorre anche sviluppare oltre a queste anche altre doti che il libro dei Re ci indica per il re Salomone, cioè questa saggezza e questa capacità di giudizio e anche quella organizzazione che sono doti che non arrivano mai da sole, certo un po’ ciascuno di noi, magari, le può avere in modo innato, ciascuno ha le sue doti, però ciascuno di noi ha bisogno di coltivare queste doti fondamentali che servono per costruire bene la propria vita e quindi cercando di arricchirsi personalmente giorno per giorno. C’è una saggezza nelle relazioni, nel saper giudicare cosa è bene e cosa è male per me e per gli altri e cosa mi fa crescere, cosa mi limita, cosa mi permette di realizzare bene la mia vita e cosa mi impedisce di realizzare bene il mio cammino. E questa cosa va continuamente ricercata nella nostra dimensione di vita quotidiana. sono cose che non si imparano sui libri ma si imparano nelle scelte concreta che siamo capaci di fare. Per esempio quando sappiamo scegliere di fare azioni di servizio, quando sappiamo scegliere di vivere dei gesti di carità, per esempio quando siamo in grado di impegnarci seriamente nella vita sociale, quando riusciamo ad impegnarci per chi è più debole, impegnarci per chi è più povero. Sono tutte queste cose che riusciamo a fare che ci ci arricchiscono profondamente e ci donano poi quella saggezza profonda che ci permette di costruire e arricchire la nostra vita. Sono le cose che ci fanno diventare saggi e ci accrescono nella capacità di giudizio e diventare cristiani maturi nella Chiesa, cittadini maturi del mondo. […] Questo cammino quaresimale ci può aiutare a cercare con più chiarezza quali sono le scelte concrete nella vita quotidiana che permettono di arricchire e che ci permettono di capire meglio qual è il modo di servire e che ci permettono di capire meglio come governare meglio le cose che ci sono affidate e come costruire bene la nostra vita e il nostro cammino quotidiano.”
A questo parole del nostro Vescovo sono seguite le testimonianze di due giovani. Giacomo che ha raccontato l’esperienza in parrocchia, in Azione Cattolica e soprattutto dei campi di Garbaoli, sottolineando l’importanza del trasmettersi le esperienze di generazione in generazione creando una sorta di tradizione ricca e profonda. Francesco, della comunità Shalom che ha sottolineato l’importanza della Fede vissuta in famiglia e dell’importanza di avere una guida spirituale che segua e ci accompagni nel personale percorso di Fede.
Il prossimo appuntamento si svilupperà sul un brano tratto dal libro di Giobbe e sarà giovedì 31 marzo ore 21, piattaforma Zoom
https://us02web.zoom.us/j/85283824296?pwd=eUpJWE9OQWZXZmtXMGpSO VFSS3hEQT09
ID riunione 852 8382 4296 – passcode 515929