Bufere di vento: + 29% nell’ultimo anno, danni in città e campagna. Natura è in tilt

Sono aumentate del 29% le bufere di vento sul territorio nell’ultimo anno tra raffiche violente e trombe d’aria che hanno causato danni sia in campagna che in città.

È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dell’European Severe Weather Database (Eswd) in occasione dell’allerta della Protezione Civile per venti forti anche in Alessandria e provincia per effetto dei cambiamenti climatici che stanno aumentando sia l’intensità che la frequenza degli eventi estremi.

Vasi di piante e fiori ribaltati, serre colpite e nei frutteti rami con le gemme spezzati sono alcuni degli effetti delle violente raffiche di vento. Natura in tilt anche per le temperature anomale di un inverno mite e senza pioggia che sta facendo fiorire prati e alberi fuori stagione e seccando laghi e fiumi con crescente allarme per le coltivazioni ed il vento caldo alimenta il rischio incendi.

È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti di un meteo pazzo dopo un 2021 bollente che si è classificato al decimo posto dei più caldo dal 1800 facendo segnare una temperatura superiore di ben 0,71 gradi rispetto alla media storica, secondo l’analisi Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr nell’anno solare.

“Sbocciano le gemme sugli alberi e fioriscono le primule nei prati mentre nella pianura padana le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto iniziano ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla siccità – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Ma a preoccupare è anche lo sviluppo dei prati destinati all’alimentazione degli animali perché se le condizioni di secca dovessero continuare, gli agricoltori saranno costretti a intervenire con le irrigazioni di soccorso dove sarà possibile”.

L’andamento climatico ha l’effetto di ingannare le coltivazioni favorendo un “risveglio” anticipato che le rende poi particolarmente vulnerabili all’eventuale prossimo arrivo del gelo con danni incalcolabili, a partire dagli alberi da frutto. Un eventuale brusco abbassamento della colonnina di mercurio al sotto dello zero provocherebbe un’inevitabile moria di gemme con i raccolti compromessi.

“Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, siccità e alluvioni ed il rapido passaggio dal freddo al caldo che ha fatto perdere – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”.

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