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“Anziché vedere l’ambiente e il paesaggio e le norme che li tutelano come risorsa, vengono presentati come vincolo allo sviluppo”

Genova. “Il limite del nuovo PTR è che si fonda su una legge urbanistica riformata dalla legge 6/2021, che tende a sostituire il Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico con il Piano Territoriale Regionale in aree importanti del territorio della Liguria. La filosofia tra legge urbanistica riformata e nuovo PTR resta la solita: invece che considerare l’ambiente e il paesaggio e le norme che li tutelano come una risorsa, vengono presentati come un vincolo allo sviluppo”.

 Lo ha dichiarato il consigliere regionale del M5S Paolo Ugolini nella relazione letta martedì 25 gennaio in Aula.

“Qual è allora la strategia della Giunta per il futuro? Consumo di suolo e ulteriore cemento in un territorio ormai saturo, nel quale gli effetti devastanti delle speculazioni hanno causato i dissesti che ben conosciamo. Una visione “sviluppista” spinta, dunque, che intende promuovere le grandi opere pubbliche in modo indiscriminato, senza criteri di priorità che tengano conto dei principi e indirizzi UE sulla transizione ecologica”.

“All’atto pratico, il nuovo PTR penalizzerà soprattutto entroterra e costa, nei quali sarà fondamentalmente possibile costruire liberamente: dobbiamo aspettarci schiere di villette e nuovi porticcioli per placare gli appetiti di chi da sempre specula in territori come la Liguria? Leggendo il testo originale, temiamo di sì. In merito, abbiamo pronti sette emendamenti che, se accolti, potrebbero limitare i danni”, conclude Ugolini.

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