Cairo Montenotte. “A seguito della recente riunione, seppure informale, del Distretto Socio Sanitario tenutosi a Cairo il 20 dicembre scorso, in cui si era concordato di richiedere in un prossimo incontro a Regione Liguria il ripristino di un Pronto Soccorso h 24 per la Valle Bormida, ma soprattutto alla luce di nuovi e preoccupanti ‘rumors’ giunti nel frattempo, quali il possibile mancato rinnovo contrattuale di 100 operatori ospedalieri e l’ipotesi, tornata a circolare, di chiudere nuovamente l’ospedale S. Giuseppe causa Covid, alcuni Sindaci del territorio hanno sentito la necessità, anche in questo periodo di calma festiva, di mantenere fra loro contatti che hanno portato alla riunione di mercoledì 5 gennaio a Plodio”.
Questo l’esordio della nota a margine della riunione a cui hanno partecipato i sindaci di Plodio, Carcare, Pallare, Murialdo, Cosseria, Millesimo, il vicesindaco di Mallare, il presidente del Comitato Sanitario Locale e, da remoto, Andrea pasa della CGIL, oltre ad alcuni consiglieri comunali.
“Tale riunione, allargata alle organizzazioni sindacali e al Comitato Sanitario Locale, si è svolta nella più completa libertà da vincoli e lacciuoli di partito, anzi si può ben dire che la provenienza politica dei partecipanti sia stata la più ampia possibile, senza che ciò pregiudicasse il dibattito. Il collante che ha unito i partecipanti si fonda solo ed esclusivamente sulla forte preoccupazione che la situazione sanitaria avviata su un pericoloso percorso di impoverimento, rappresenti un altro passo di abbandono del territorio da parte delle Istituzioni”.
“Tutto ciò – spiega il sindaco di Plodio – aggravato anche dalla situazione occupazionale che si sta cupamente profilando: Funivie, difficoltà del settore vetrario dovute al caro-energia e altre. Il problema da sociale è diventato politico”.
“Si è ribadita l’assoluta necessità di dotare da subito la Valle di una seconda auto medica e di procedere tramite un crono programma concordato con gli Enti locali all’istituzione di un vero Pronto Soccorso aperto 7/24, in tempi i più serrati possibile, come già sollecitato a suo tempo da otto Sindaci e finalmente recepito unanimemente da tutte le Amministrazioni locali della Valle Bormida, unitamente alle Sigle sindacali e al Comitato sanitario locale”.
“Dopo la disamina di tutte queste criticità – si legge – i partecipanti hanno deciso di programmare un secondo incontro aperto a tutti i soggetti Istituzionali e non, che fossero interessati, al di là di ogni logica di partito, che spesso viene calata, non da destra o da sinistra, ma dall’alto da parte di soggetti che forse neanche conoscono l’esistenza della Valle Bormida, figurarsi le sue problematiche”.
“Questa riunione, da tenersi entro brevissimo tempo, auspichiamo porti a un piano di rivendicazioni pienamente condiviso da tutti, superando ogni barriera ideologica, avendo sempre ben presente che le divisioni sono sempre fonte di debolezza, ma il nostro territorio ha bisogno, soprattutto adesso, di unità di intenti di tutti, non come sindaci di questa o quella comunità, non come appartenenti a questa o quella area politica, ma come abitanti di un’area che da troppo tempo viene considerata come una trascurabile porzione di territorio”.
“Anzi lo sforzo di tutti noi dovrà portarci alla prossima riunione istituzionale del Distretto Socio Sanitario, con proposte ferme, chiare e unitarie da presentare a un eventuale rappresentante regionale, affinché si giunga, pur con i necessari passaggi, a un ripristino di un vero P.S. h24 e chiedere con fermezza che la Regione si faccia carico di sottoporre al Governo, ai sensi del DM 70, l’assoluta necessità di dotare questa area disagiata, sia per l’ampiezza del territorio e la particolare orografia, che rendono disagevole, soprattutto in caso di maltempo, ma non solo, la viabilità ordinaria e autostradale, di un vero Ospedale, operazione che, secondo notizie abbastanza attendibili, sarebbe anche pienamente finanziabile”.