Acqui Terme. “Bene hanno fatto i Sindaci della zona di Acqui Terme – scrive Ezio Cavallero Coordinatore del Circolo del Partito Democratico di Acqui Terme “Raffaello Salvatore” – a protestare per la gestione dell’emergenza pandemica da parte dell’ASL AL e della Regione relativamente all’organizzazione e ruolo dell’ospedale “Mons. Giovanni Galliano”.
I Sindaci devono essere informati di come viene definito il piano di emergenza per affrontare la crisi pandemica attuale e delle conseguenze che questo piano comporta per la popolazione.
Inoltre come sottolineato dai primi cittadini l’Ospedale di Acqui Terme è riferimento per una vasta zono che va oltre ai confini amministrativi dell’ASL AL ed è quello maggiormente distante dai più rilevanti ospedali come Alessandria, Casale Monferrato e Novi Ligure.
Ancora maggiormente penalizzante in una situazione, seppure, speriamo più breve possibile, di ridimensionamento del presidio ospedaliero la non attuazione di quanto previsto dalla dall’allegato B – tabella area Piemonte sud est – della DGR 1-600/2014 (così come confermata dalla DGR 1-924/2015 allegato 1 tabella area Piemonte sud est) che prevede per il presidio di Acqui Terme il “prioritario riferimento all’AO di Alessandria”. Oggi non è ammissibile, in presenza di questa indicazione normativa, che pazienti della zona di Acqui Terme vengano inviati a Casale o Novi con disagio enorme per pazienti e parenti in assistenza.
Infine condividiamo la proposta di utilizzare i medici del 118 nei pronto soccorso, al momento unica soluzione per evitare ulteriori chiusure”.