“Per le Stelle di Natale sono richiesti fra i 15 e i 20 gradi all’interno delle serre e con le temperature che vanno sotto zero è necessario compensare facendo lavorare al massimo le caldaie con un vero e proprio salasso per i vivaisti – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Il caro delle bollette energetiche fa così raddoppiare i costi di produzione delle Stelle di Natale nei vivai che in alcuni casi sono stati costretti a smettere di produrle determinando un vistoso calo dell’offerta, tanto che in certe zone risultano introvabili”.
L’acquisto delle tradizionali piante natalizie ha un significato particolarmente importante sia per portare serenità nelle famiglie sia perché rappresenta una boccata d’ossigeno per il settore florovivaistico: secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ il fiore simbolo del Natale è ricercato quest’anno dal 49% degli alessandrini che non vogliono rinunciare a decorare le proprio case, ma difficoltà nella produzione sono sensibili anche per altre piante e fiori tradizionali delle feste.
Al momento l’andamento delle vendite è stabile con prezzi vanno dai 2,5 euro per gli esemplari più piccoli per arrivare anche ai 150 euro degli alberelli più strutturati.
Le stelle di Natale sono divenute protagoniste delle feste grazie al loro colore rosso intenso tipico della festa e alla disposizione delle foglie che le rendono simili ad una cometa, una forma affascinante tanto che il suo nome latino “Euphorbia pulcherrima” significa bellissima. Anche se non tutti sanno che i veri fiori della stella di Natale, pianta originaria del Messico, sono quelli di colore giallo all’interno, mentre le parti di colore rosso non sono altro che foglie che assumono tale colorazione in particolari periodi dell’anno. Solitamente tali brattee sono rosse, ma possono essere anche rosa o bianche e tendono, per motivi fisiologici, a cadere dopo le feste, verso la primavera.
Ma questo non vuol dire che sia morta, infatti bastano alcuni accorgimenti per averla ancora in casa l’anno dopo: quando la pianta rimane “nuda” è importante mantenerla all’ombra, lontana da luoghi dove possa ricevere luce artificiale (lampadine, televisioni) perché si tratta di una pianta “brevidiurna” che fiorisce in conseguenza di un adeguato periodo trascorso con un basso numero di ore di luce.
Durante il periodo primaverile è opportuna una potatura e un trasloco in terrazzo per poi farla rientrare in case verso ottobre/novembre in un ambiente poco luminoso (8 ore massimo di luce al giorno) al fine di facilitare la crescita di nuovi rami e foglie che assumeranno il caratteristico colore rosso. Questa pianta predilige concimazioni a base di potassio e fosforo, soprattutto nel periodo autunno invernale.
“La Stella di Natale, insieme agli altri fiori recisi e piante del periodo come i ciclamini, è la pianta che più rappresenta le festività natalizie, per il suo colore vivace e il significato benaugurale che acquista se donata. Il florovivaismo è un settore strategico non solo dal punto di vista economico – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – ma anche per il miglioramento della vita nelle abitazioni e nelle aree urbane dove la disponibilità di verde va favorita e potenziata. Dobbiamo essere capaci di affrontare le sfide che l’Europa ci pone in termini di salute ambiente e occupazione e di opportunità e in questo senso il tema del verde è centrale: potenziarne la disponibilità significa anche risparmio energetico, maggiore qualità di vita e contrasto ai cambiamenti climatici”.