Somministrazione vaccino anti-influenzale e anti-Covid

Con l’avvio della campagna anti-influenzale partirà anche la possibilità della co-somministrazione del vaccino anti-influenzale con quello anti-Covid, che prevede due distinte iniezioni nella stessa seduta. La co-somministrazione sarà possibile negli studi dei medici che hanno aderito come vaccinatori anche alla campagna contro il coronavirus.

Il medico avrà la possibilità di controllare sulla piattaforma informatica se il proprio paziente ha già ricevuto la terza dose o ha già una prenotazione presso l’Asl. Presso gli hub vaccinali delle Asl continueranno invece ad essere convocati coloro che non hanno un medico di famiglia che vaccina contro il Covid presso il proprio studio.

I sindacati dei medici di famiglia- Fimmg, Snami e Smi – ricordano come l’influenza non vada sottovalutata, in quanto serio problema di sanità pubblica.

Quest’anno ci sono due ragioni in più per aderire alla campagna. La prima è che lo scorso anno l’influenza stagionale è circolata poco e quindi la popolazione non ha potuto sviluppare le opportune difese immunitarie. In secondo luogo, non essendo ancora usciti dalla pandemia Covid, è indispensabile scongiurare il rischio che si aggiunga una seconda epidemia.

I medici di medicina generale, inoltre, evidenziano come la vaccinazione influenzale non si concentri in poche settimane, ma duri alcuni mesi. I pazienti sono quindi invitati non affollarsi nei primi giorni negli studi medici. La macchina organizzativa, concludono, è pronta, e, come hanno dimostrato nel tempo, i medici di famiglia sono in grado di agire con efficienza ed efficacia sul fronte vaccinale, come dimostra il fatto che lo scorso anno, pur nelle difficoltà legate al Covid, siano riusciti a vaccinare 950 mila persone nei tempi previsti.

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