Un Geoparco da scoprire, un viaggio suggestivo tra le meraviglie del Beigua
Chi ne conosce ogni sentiero, ogni angolo di foresta, ogni scorcio di mare e ogni roccia riconoscerà i posti che ama, a cui ha legato emozioni e ricordi. Chi non c’è mai stato scoprirà una dimensione straordinaria e inattesa della Liguria, balconi di roccia a picco sulla costa, aspri canyon, fitte faggete e praterie. Un vero e proprio racconto di viaggio tra i geositi che hanno permesso al Parco il riconoscimento di UNESCO Global Geopark.
“Un Geoparco da scoprire”, firmato dal Parco Regionale del Beigua insieme a Genova Liguria Film Commission, è un mini-documentario in quattro capitoli, che sono altrettante suggestioni di viaggio: da Pratorotondo, cuore del Parco, alla barriera corallina fossile di Sassello, per poi attraversare la valle Stura e scendere sulla costa.
«Il desiderio di valorizzare il nostro straordinario patrimonio di geologia e natura, per farlo conoscere e apprezzare a un pubblico sempre più vasto, ci ha spinti a scegliere uno strumento di comunicazione veloce, leggero e facile, che superasse la barriera linguistica e che potesse essere utilizzato su diversi canali di promozione, dai grandi eventi alle piattaforme social» dicono al Parco.
La sfida è stata riuscire a contenere un territorio così vasto e ricco di valori in un video di pochi minuti. «Il Parco del Beigua è ammaliante e viverlo è un’esperienza immersiva: volevamo che il video trasmettesse proprio queste sensazioni, che catturasse l’attenzione fin dai primi secondi e comunicasse il punto di vista più fresco e spontaneo, quello dei turisti che ne percorrono i sentieri»
La produzione esecutiva è stata curata da Movie&Click, società savonese con vasta esperienza nel reportage naturalistico e nelle riprese action sportive e outdoor, in Italia e all’estero.
La produzione si è sviluppata su un periodo di circa 6 mesi, tra sopralluoghi, riprese e postproduzione. «Ci siamo misurati con set che richiedevano accortezze particolari, velocità produttiva e risultati immediatamente efficaci – spiega GLFC -. Diverse location, inoltre, erano raggiungibili soltanto a piedi, talvolta tramite percorsi non brevi: una sfida in più, cha abbiamo affrontato al meglio proprio grazie all’assistenza del personale del Parco. Tuttavia eravamo consapevoli che si richiedessero attrezzature trasportabili e ridotte, quindi ben calibrate per ottenere la migliore resa scenica senza artifici e senza aggravi nella preparazione».
«Altro tema oggetto di attenta valutazione: l’individuazione dell’esatto periodo in cui effettuare le riprese. Volevamo la natura al suo massimo fulgore, i verdi più vividi; e volevamo la luce più giusta a seconda della location – sottolinea GLFC -. Fondamentale quindi lo studio minuzioso degli orari e, di conseguenza, il calcolo delle tempistiche richieste dai vari trasferimenti nell’area del Parco. In definitiva: un importante lavoro di pre-produzione, che riteniamo ben ripagato dal risultato sullo schermo».
Il video è disponibile sul sito del Parco del Beigua, sui social e sul canale youtube (https://youtu.be/lAEbW0CeTYk)