Presentato: “Il cannocchiale del tenente Dumont” di Marino Magliani

Acqui Terme. Martedì 14 settembre 20, alla Ex Kaimano, si è tenuta la presentazione del libro “Il cannocchiale del tenente Dumont” di Marino Magliani, edizione l’Orma. Ha introdotto l’autore Roberto Chiodo, Carlo Prosperi, che ha intervistato l’autore, ha curato per L’Ancora questa nota critica.

Ne proponiamo l’inizio rimandando a L’Ancora n.36/2021 per leggere tutta la nota.   

Pur essendo a tutti gli effetti un romanzo storico, il libro si presenta come «la cronaca di una diserzione». Ma alla cronaca, rapsodica e intermittente, si alternano altri «materiali tratti dalle carte raccolte dal dottor Johan Cornelius Zomer», un medico di origini fiamminghe al seguito della spedizione di Napoleone in Egitto, ideatore di un singolare «esperimento sanitario» inteso a indagare gli effetti dell’hascisc sul comportamento dei soldati e, in particolare, il suo impatto sul fenomeno della diserzione.

L’attenzione di Zomer si concentra su tre soldati che, dopo l’avventura africana, prendono parte alla battaglia di Marengo: «la battaglia che alle cinque era persa» e che «alle sette è stata vinta». Grazie al provvidenziale intervento di Desaix, di cui i tre militari rimasero tuttavia all’oscuro, giacché, profittando della confusione, si diedero alla macchia. Così, da sbandati che erano, divennero a tutti gli effetti disertori. Uno di loro, il tenente Gerard Henri Dumont, è «la fonte» della cronaca. Gli altri fuggiaschi sono il colto capitano Philippe Lemoine, che, avendo già una certa pratica della Liguria, fa loro da guida, e il rude soldato chasseur Bernardo Gilbert Urruti, di origini basche. Il loro piano è di raggiungere Porto Maurizio, dove il capitano ha dei referenti ed anche qualche liaison sentimentale, e quindi imbarcarsi alla volta di Cipro.

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