Politica Agricola Comune: con accordo su piani strategici nazionali si va verso riforma

Acqui Terme. Con l’accordo sui piani strategici nazionali si va verso la riforma della Politica Agricola Comune (Pac) per consentire la programmazione degli investimenti nelle aziende agricole italiane per una spesa di circa 50 miliardi da qui al 2027.

È quanto afferma Coldiretti nel commentare il compromesso sul cuore del negoziato della riforma della Pac raggiunto dal trilogo (Parlamento, Consiglio e Commissione).

“Tra i punti più rilevanti il compromesso sugli eco-regimi che dovranno essere tradotti in misure semplici ed efficaci in termini di innovazione per consentire agli agricoltori di continuare nel percorso di sostenibilità già iniziato – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Importanti anche i passi avanti sul tema della condizionalità sociale e dei diritti dei lavoratori sostenuto dalla Coldiretti che chiede di garantire adeguatamente i redditi degli agricoltori, premiare comportamenti virtuosi in coerenza anche con il Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza, di affrontare i danni provocati dai cambiamenti climatici, favorire il ritorno alla terra in atto nelle giovani generazioni e assicurare lo stesso rispetto dei diritti dei lavoratori e dei requisiti sociali in tutta Europa”.

La riforma della Pac potrà portare risultati tangibili solo si terrà conto dell’impatto delle misure previste nella nuova Politica agricola rispetto alle azioni previste dalle Strategie europee della Farm to Fork e della Biodiversità: un’eventuale proposta di allineare la Pac con il Green Deal dovrà evitare di rendere i prossimi anni incerti sul piano normativo e di dare valore giuridico ad obiettivi che ad oggi non sono cogenti.

“In questo senso Coldiretti continua a sostenere l’assoluta necessità che la Commissione fornisca uno studio di impatto cumulativo prima di avanzare proposte legislative ulteriori e che si compiano scelte coraggiose in termini di trasparenza per il consumatore, estendendo a tutti i prodotti l’obbligo dell’indicazione del paese d’origine e respingendo sistemi di etichettatura nutrizionali fuorvianti come il Nutriscore – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. Tra le molte questioni ancora aperte sul resto del pacchetto di riforma della Pac, auspichiamo un atteggiamento coraggioso su alcuni elementi chiave, in primis il dibattito relativo alle restrizioni alle importazioni al fine di vietare l’ingresso nell’Unione di prodotti che non rispettano gli standard intesi come criteri di produzione Ue”.

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