Ovada. Due notti sotto zero e a patire di più sono state le coltivazioni di frutta e la vite.
Continua la verifica dei danni dopo le gelate succedutesi per due notti, con temperature abbondantemente sotto lo zero, in tutta la zona di Ovada come nel resto della provincia.
“I consulenti tecnici Cia stanno raccogliendo segnalazioni delle aziende associate e svolgendo sopralluoghi. I problemi maggiori si sono verificati nelle produzioni orticole e fruttifere di fondo valle e nei vigneti, specialmente in media collina dove i germogli avevano già raggiunto la lunghezza di 7 o 8 cm. e vi sono stati danni da allessamento (“cotto” dal gelo, con tralci necrotizzati).
A far registrare i peggiori danni è stato il settore della frutta: gli alberi sono in fioritura e il gelo ha bruciato le gemme e causato problemi alle allegagioni, cioè la fase iniziale dello sviluppo dei frutti, ritenuta la più importante in funzione del raccolto. Ciliegie, pesche e albicocche in stato avanzato di fioritura sono compromesse; problemi anche per gli alberi di mele, nonostante la fase vegetativa sia anticipata rispetto ai primi.
Nell’Acquese, a patire sono state le uve, in particolare Moscato e le varietà precoci delle viti. Anche le nocciole sono molto in sofferenza: il gelo fa perdere loro i germogli. Alcuni imprenditori stimano una perdita dell’80% della loro produzione.
Nell’Ovadese i problemi sono più limitati, data l’altitudine che ha preservato maggiormente le produzioni dal gelo.
Necessari ora alcuni giorni per rendersi meglio conto dell’entità dei danni, comunque gravi e diffusi; per le uve si constaterà a giugno l’effettiva resa e perdita di produzione”.
Cia ha invitato l’assessore regionale all’Agricoltura, l’acquese Marco Protopapa, a fare sopralluoghi e segnalare alla Regione lo stato di calamità.