L’Istituto Nazionale Tributaristi (INT), su richiesta del Sen. Luciano D’Alfonso, nell’occasione quale Presidente delle Commissioni riunite Bilancio e Finanze, ha depositato presso le predette Commissioni, in occasione della discussione parlamentare per la conversione in legge, alcune indicazioni al Decreto Sostegni.
La memoria a firma del Presidente Riccardo Alemanno e del Consigliere Giuseppe Zambon, si è incentrata principalmente sugli aiuti alle imprese e professionisti, a partire dall’art. 1 relativo ai contributi a fondo perduto che nella realtà hanno disatteso le aspettative, pur avendo abbandonato l’individuazione tramite i codici Ateco che tante polemiche e contestazioni aveva sollevato in precedenti decreti.
Si legge infatti in apertura della nota dei tributaristi INT:
“Pur accogliendo favorevolmente l’abbandono dei codici ATECO per la determinazione di chi possa ricevere il contributo, si ribadisce che è necessaria una modalità più equa, per il calcolo dei contributi a fondo perduto per imprese e professionisti, che non deve essere basata su rigide indicazioni di percentuali di perdita, ma sull’applicazione di una percentuale sulle perdite effettivamente subite tra il 2019 ed il 2020, liberandosi e liberandoci dalla ‘sindrome’ della percentuale minima di riduzione dei fatturati che, questa volta, è stata individuata nel 30%. Utilizzare, quindi, la perdita effettiva di fatturato come base imponibile al fine di attribuire contributi maggiori a chi ha avuto perdite maggiori, senza però dimenticare nessuno ed evitando le discriminanti esclusioni di chi si trovasse al di sotto, a volte anche di un nonnulla, della rigida indicazione del 30 per cento”.
L’INT ha anche evidenziato che si sarebbero dovuto escludere, come previsto da precedenti decreti, dal requisito di perdita i soggetti con sede nei territori colpiti da calamità naturali con particolare riferimento a quelli del centro Italia colpiti dagli eventi sismici.
L’attenzione si è anche incentrata sulla sospensione contributiva per imprenditori e professionisti, auspicando una sollecita emanazione del decreto del Ministero del Lavoro, anche se subordinato al benestare della Commissione europea sugli aiuti di Stato.
Non è mancato nelle indicazioni dei tributaristi INT il riferimento all’art. 4 del decreto sostegni relativo alle cartelle delle somme iscritte a ruolo: “In questo frangente si sarebbe preferita la sola eliminazione delle somme iscritte a ruolo in capo a soggetti falliti, deceduti, nulla tenenti o dimostranti una effettiva carenza di liquidità, ecc. per affrontare un intervento più strutturale sulle cartelle ed eventuale definizione agevolata (condono), procedendo parallelamente alla riforma della riscossione (che possa prevedere anche un sistema premiante per i contribuenti che ricevano per la prima volta la notifica di un’iscrizione a ruolo) e del sistema sanzionatorio oltre alla riduzione della pressione fiscale, in modo che ad un condono possano corrispondere anche provvedimenti a favore di tutti i contribuenti, soprattutto quelli che hanno sempre corrisposto correttamente imposte e contributi”.
Non è poi mancato il riferimento anche alla definizione agevolata degli avvisi di irregolarità, evidenziando anche qui il limite discriminatorio del 30% di perdita per potervi accedere nonché chiarire legislativamente la necessità di emettere sempre la comunicazione di irregolarità che in taluni casi sentenze di Cassazione hanno ritenuto non obbligatoria.
La nota si è poi conclusa con la proposta di un emendamento relativo al rischio quarantena e/o ospedalizzazione del professionista causa Covid-19, che ricomprende tutto il settore professionale ovvero sia gli iscritti alla casse previdenziali private sia gli iscritti alla gestione separata dell’Inps. Proposta che ha riscontrato la condivisione di vari Senatori.
Questa la dichiarazione del Presidente Alemanno: “Ringrazio i Presidenti delle Commissioni Finanze e Bilancio del Senato Luciano D’Alfonso e Daniele Pesco nonché i Senatori Commissari dell’attenzione posta nei confronti delle indicazioni dell’INT, ma devo rimarcare con forza che occorre un nuovo decreto che preveda contributi sulle perdite effettive senza il discriminante limite minimo, svincolandosi da eventuali limiti imposti dagli aiuti di stato previsti dalla UE, poiché in particolari situazioni di emergenza si deve poter derogare anche ai vincoli europei, sicuramente necessari nella gestione ordinaria dei contributi ma discriminatori in questo frangente di profonda crisi economica e sanitaria. Inoltre sono lieto che la nostra proposta di emendamento sulla quarantena degli studi professionali, tutti nessuno escluso, abbia incontrato la condivisione di più Senatori. Sarebbe un bel segnale se ad oltre un anno dalla pandemia finalmente si evitasse ai professionisti almeno l’ansia delle scadenze quando essi siano posti in quarantena o altre misure restrittive a causa del coronavirus”.