La sera di Pasqua nella zona centrale dell’Indonesia (regione East Nusa Tenggara) sono avvenute violente alluvioni e improvvise frane provocate dal ciclone tropicale Seroja, che ha riversato acqua per 4 giorni consecutivi. Sono stata colpite moltissime zone tra l’isola di Flores, l’isola di Sumba e la parte occidentale dell’isola di Timor.
I dati ancora provvisori parlano di oltre 130 morti, decine di dispersi, migliaia di sfollati e di abitazioni ed edifici danneggiati e coperti dal fango. Caritas Indonesia sin dalle prime ore dell’emergenza è intervenuta coordinando gli interventi delle Caritas locali di Flores (Larantuka, Ende e Ruteng), di Timor (Kupang, Atambua) e di Sumba (Weetabula).
«La zona più colpita è quella di Larantuka, da dove ancora non si hanno informazioni chiare date le difficoltà di comunicazione per l’elettricità che va e viene e per la connessione telefonica debole – dice padre Fredy Rante Taruk, direttore di Caritas Indonesia – Molte strade sono ancora inaccessibili e l’isola di Adonara, dove i danni sono stati maggiori, è difficilmente raggiungibile. Abbiamo già attivato una raccolta fondi nella nostra rete Caritas indonesiana. Molte famiglie non hanno più un posto dove potersi riparare».
La Caritas, in coordinamento con il governo locale, che sta procedendo alle evacuazioni, ha attivato 3 punti di soccorso nelle parrocchie locali per distribuire cibo e acqua: «stiamo cercando di fornire acqua potabile e pulita, ma anche medicine, generatori e combustibile per farli funzionare». L’Indonesia è molto spesso colpita da questo tipo di emergenze naturali, ma questo episodio è stato particolarmente violento e le sue conseguenze sono più gravi del solito.
Danni e distruzioni sono avvenuti anche a Timor Est, molto vicino alla zona attraversata dal ciclone tropicale, che ora sta proseguendo la sua corsa a sud dell’Indonesia. L’intero Paese non sembra avere tregua.
Questa nuova emergenza è infatti arrivata dopo il terremoto che ha colpito pochi mesi fa la zona di Mamuju e a ridosso dell’attacco terroristico suicida nella cattedrale cattolica di Makassar durante le celebrazioni della Domenica delle Palme. Tutto questo mentre sono oltre 1,5 milioni i contagi da Covid19 e quasi 42.000 i decessi.
È una fase difficilissima che il pianeta intero sta vivendo e in cui, come spesso sottolinea papa Francesco «Non è solo l’essere umano ad essere malato, lo è anche la nostra Terra». È dunque quanto mai necessaria ogni forma di collaborazione, tra gli esponenti delle varie fedi religiose, delle istituzioni e della società civile.
Caritas Italiana è presente in Indonesia e collabora con la rete Caritas del paese da più di 15 anni con azioni di sviluppo, oltre a fornire aiuti in caso di emergenze di varia natura.
E’ possibile sostenere gli interventi di aiuto tramite la Caritas Diocesana di Acqui
Tramite bonifico- cod. Iban IT 77 A060 8547 9400 0000 0023373 intestato alla Caritas Diocesana di Acqui
Oppure offerte direttamente all’ufficio aperto il lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 8 alle ore 14,00 in via Caccia Moncalvo, 4 ad Acqui Terme.