Riflessioni pasquali

Il 2021 è caratterizzato da alcuni eventi ecclesiali particolarmente significativi.

A centocinquant’anni dalla proclamazione di san Giuseppe quale Patrono della Chiesa cattolica, compiuta nel 1870 dal beato papa Pio IX, il suo attuale successore Francesco ha indetto uno speciale Anno di san Giuseppe. Egli fu padre putativo e legale di Gesù, sposo di Maria Vergine, maestro di tenerezza, esempio di obbedienza al progetto di Dio rivelatogli dall’angelo e dalla Madonna stessa, accogliente senza condizioni, dotato di sano realismo e di coraggio creativo, lavoratore operoso che si prese coscienziosamente cura della sua famiglia senza clamori. Tutte queste qualità sono più che mai necessarie in questo secondo anno di pandemia, in cui dobbiamo mostrarci forti e responsabili senza chiuderci nell’individualismo e nello sconforto.

Il secondo momento è l’Anno della “Famiglia Amoris laetitia”, iniziato il 19 marzo, che il Papa ha indetto nel quinto anniversario della pubblicazione dell’omonima Esortazione Apostolica post-sinodale. Come spiegato dal cardinale Kevin Farrel, questo Anno «è una opportunità per raggiungere le famiglie, per non farle sentire sole di fronte alle difficoltà, per camminare con loro, per ascoltarle e per intraprendere iniziative pastorali che le aiutino a coltivare il loro amore quotidiano». La forza della famiglia non si esaurisce quindi nell’intimità delle case ma è fonte di valori positivi per tutta la società e la comunità parrocchiale. La famiglia ha una missione ecclesiale, fondata sui sacramenti del battesimo e del matrimonio. D’altronde i lunghi periodi di lockdown ci ha hanno fatto riscoprire l’importanza della famiglia nella trasmissione della fede.

Non dimentichiamo infine che è stato prorogato fino a dicembre il giubileo lauretano a cent’anni dalla proclamazione della Beata Vergine di Loreto a patrona degli aeronauti. La basilica marchigiana custodisce la Santa Casa ove la Vergine Maria pronunciò il suo sì all’annuncio dell’arcangelo Gabriele: dobbiamo sentirci stimolati a una ripartenza spirituale che animi quella economica e sociale a partire dal personale e fattivo impegno di ciascuno.

Cristo è risorto, vive risorto e attraverso il dono dello Spirito Santo che rivivremo a Pentecoste ci rende partecipi della sua stessa vita per condurci al Padre: non può essere ridotto a un peluche consolatorio da stringere nei momenti difficili. Lasciamoci riconciliare con Dio per condividere la stessa pace e la gioia che elargì agli apostoli. La salvezza ci arriva da qui: nessun virus ce la può togliere. Il vaccino può proteggere la salute ma la salvezza viene dal Signore, che vuole fare Pasqua con voi.

Buona Pasqua!

Fabrizio Casazza

Consulente ecclesiastico piemontese dell’Unione Cattolica Stampa Italiana

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