Ovada. Continuano i lavori di preparazione all’insediamento della Refuel alla Caraffa di Silvano d’Orba, nel capannone ex Sapsa Bedding, previsto nel corso della primavera.
La Refuel utilizzerà materiale di scarto plastico che, pressato attraverso un procedimento a freddo, darà origine a combustibile per i cementifici.
A fronte del ricorso fatto al Tar del Piemonte da cinque Comuni (Lerma, Rocca Grimalda, Casaleggio, Mornese e Bosio), dalle Aree Protette dell’Appennino Piemontese, da associazioni ambientaliste e non e da un’industria della zona di Ovada contro l’insediamento dell’azienda del gruppo ReLife, si andrà direttamente alla sentenza definitiva prevista per la metà di novembre. Non ci sarà pertanto sospensiva in relazione alla possibilità di insediamento della Refuel, stante l’equiparazione a parametri ambientali specifici.
I Comuni ricorrenti dal canto loro continuano a nutrire perplessità, specie sul piano della viabilità in zona. Si pensa ad esempio al numero di camion trasportatori del materiale occorrente ed al loro passaggio da Ovada per tutta la lunghezza di via Gramsci, da e per l’autostrada.
Sembra anche che la quantità quotidiana di mezzi da e per la Refuel possa essere rilevante, se si considera che la lavorazione annua di rifiuti speciali non pericolosi (scarto della raccolta differenziata degli imballaggi, plastiche miste non riciclabili provenienti dalla selezione della raccolta differenziata della plastica, pulper delle cartiere) per produrre il combustibile solido secondario, è stimata in 140mila tonnellate.
Comunque i Comuni ricorrenti precisano di non essere contrari per principio all’insediamento, a condizione che si salvaguardino le norme generali di tutela del territorio e dei cittadini.