Processionaria del pino: lotta obbligatoria

Acqui Terme. Continua sul territorio alessandrino la lotta alla processionaria del pino dove sono iniziati gli interventi di disinfestazione, regolamentata dal Decreto Ministeriale del 30 ottobre 2007.

“La comparsa della malattia – afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – è, in parte, uno degli effetti del clima impazzito e di temperature primaverili anche nei mesi che dovrebbero essere i più freddi dell’anno. Purtroppo, l’albero attaccato dal parassita, se non curato adeguatamente e in tempi brevi, muore. L’aspetto più preoccupante di questa emergenza però, è la pericolosità, per l’uomo e per gli animali, di larve e bruchi, a causa dei peli altamente urticanti”.

A volte il problema è stato sottovalutato e sta diventando una criticità per chi fa jogging o passeggiate all’aperto. La processionaria è pericolosa in particolare anche per gli animali domestici che possono inavvertitamente ingerirla e soffocare.

“Non va creato un clima da allarmismo ma è importante intervenire, non solo per la salute delle persone, ma per proteggere le piante – aggiunge il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – A tutela della salute pubblica ci uniamo all’invito rivolto dalle amministrazioni comunali chiedendo ai proprietari delle aree in cui l’insetto si è diffuso, sia sui rami di pini, querce, larici, cedri che nel terreno, ad eseguire verifiche e ispezioni, e quindi rimuovere e distruggere i nidi, operazione non semplice, che prevede il taglio manuale dei rami colpiti e la bruciatura dei bozzoli spesso dovendo ricorrere a ditte specializzate. Soprattutto i bambini, ma anche cani e gatti, vanno tenuti a debita distanza”.

La processionaria si è adeguata ai cambiamenti climatici e ha sviluppato una certa resistenza anche agli inverni più rigidi, riducendo il tasso di mortalità e arrivando a riprodursi anche due volte all’anno.

L’insetto, chiamato così per la particolare caratteristica dei vermicelli di spostarsi da una pianta all’altra come «in processione», esiste da sempre in Piemonte e nell’Alessandrino, soprattutto nei parchi e giardini ma negli ultimi anni la sua presenza è notevolmente aumentata.

Exit mobile version