La salute del pianeta
Acqui Terme. Esiste una sola salute, del pianeta, degli ecosistemi, degli animali, delle piante e della specie umana, tutto è strettamente connesso, a partire dalla biodiversità invisibile dei microbi e dal cibo che mangiamo. Ed è per questo che politica, economia e società civile devono lavorare sempre di più insieme, come in una sorta di triangolo, con lo stesso obiettivo di preservare l’equilibrio degli ecosistemi e il benessere delle persone.
È questo il messaggio che cinque medici, ricercatori e divulgatori scientifici di fama internazionale hanno lanciato nel corso della conferenza Salute del pianeta, salute delle persone disponibile a questo link sulla piattaforma di Terra Madre Salone del Gusto. Questo appuntamento fa parte del percorso realizzato da Slow Food grazie al supporto di Reale Mutua che per un mese approfondirà il tema Cibo e salute.
La pandemia di Covid-19 ci ha messo di fronte alla necessità, non più procrastinabile, di rivedere il nostro approccio con la natura, di guardare alla tutela della biodiversità non più come un impedimento alla corsa forsennata del sistema capitalistico, ma come una risorsa per mitigare la crisi climatica.
«La chiave per agire di fronte a questo scenario è l’approccio olistico, basato sul fatto che il pianeta, le piante e gli animali, noi esseri umani, condividiamo tutti uno stesso futuro, che con le nostre scelte possiamo influenzare positivamente o negativamente» sottolinea Andrea Pezzana, direttore della S.C. Dietetica e Nutrizione Clinica presso ASL Città di Torino e consulente scientifico di Slow Food per il tema Cibo e salute, moderando l’incontro.
Una visione che da sempre fa parte della filosofia e dei progetti avviati da Slow Food in oltre 30 anni di attività e che oggi si possono toccare con mano in 160 Paesi in cui il movimento è presente.
«Sano è il naturale completamento di buono, pulito e giusto, i tre pilastri del cibo di qualità così come lo intende Slow Food ed è per questo che stiamo lavorando a un position paper su questo tema e chiediamo a tutti di offrirci il proprio contributo affinché questo documento possa davvero essere olistico e condiviso e possa indicare le linee guida da seguire a livello internazionale» conclude Pezzana.