Acqui Terme. Spazio al sostegno della carne piemontese nei fondi del Recovery Plan e del biennio 2021-2022 del PSR per dare futuro alle oltre 600 famiglie di allevatori alessandrini che stanno perdendo fino a 600 euro a capo bovino e che tengono alta la tradizione di una razza conosciuta in tutto il mondo come la Piemontese.
Lo ha chiesto Coldiretti alla Regione Piemonte, nell’ambito dell’incontro avuto con il Presidente Alberto Cirio, per un impegno concreto affinché sostenga questa linea e preveda fondi diretti alle imprese, come è già accaduto in passato con altre emergenze.
“Siamo alla ricerca di accordi di filiera che possano dare traiettorie di futuro al comparto, anche dopo le difficoltà legate alla pandemia, cambiando le impostazioni della commercializzazione, e alle imprese che, oltretutto, sono in gran parte condotte da giovani che hanno colto proprio nell’allevamento e nell’agricoltura importanti opportunità di lavoro – hanno affermato il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo -. In provincia di Alessandria la filiera bovina conta 1.200 stalle suddivise tra “allevamento” e “da carne”, il 14% della produzione piemontese”.
In Piemonte la filiera bovina, ed in particolare quella della razza Piemontese, fiore all’occhiello della produzione regionale, conta 800 mila capi e circa 7 mila aziende. La Piemontese con oltre 315 mila capi, 5 mila aziende ed un fatturato che arriva a 500 milioni di Euro, rappresenta la principale razza da carne, oltre ad essere la prima razza autoctona a livello nazionale per numero di capi allevati, raggiungendo il 50% del patrimonio delle razze autoctone italiane da carne. Sono 100 mila i capi che annualmente vengono macellati di cui 65 mila vitelloni.