Scatta etichetta Made in Italy per i salami, stop all’inganno per i consumatori

Acqui Terme. Entra in vigore l’obbligo di indicare in etichetta l’indicazione di provenienza su salami, mortadella e prosciutti per sostenere il vero Made in Italy e smascherare l’inganno della carne straniera spacciata per italiana.

Lo rende noto la Coldiretti nell’annunciare che è scaduta il 31 gennaio, la proroga di due mesi concessa dal Ministero dello Sviluppo economico per la piena applicazione del Decreto interministeriale sulle Disposizioni per “l’indicazione obbligatoria del luogo di provenienza nell’etichetta delle carni suine trasformate”.

Un appuntamento storico in un momento di grande crisi per aiutare a scegliere l’82% degli italiani che con l’emergenza Covid vogliono portare in tavola prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio, secondo un’indagine Coldiretti/Ixe’.

“Tre prosciutti su quattro venduti in Italia siano in realtà ottenuti da carni straniere senza che questo sia stato fino ad ora esplicitato in etichetta. L’entrata in vigore dell’etichetta Made in Italy sui salumi è dunque un momento di svolta per i nostri produttori, duramente colpiti dal crollo dei prezzi dei maiali e dal contemporaneo aumento di quelli delle materie prime per l’alimentazione degli animali – hanno affermato il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo -. Il risultato è, infatti, che le quotazioni pagate agli allevatori di maiali sono crollate fino al -38% durante la pandemia. Il provvedimento è importante per garantire trasparenza nelle scelte ai consumatori – proseguono Bianco e Rampazzo – che almeno ogni settimana portano in tavola salumi dunque questo è sicuramente un passo aventi molto importante anche per la provincia di Alessandria che conta oltre 400 stalle, con oltre 30.000 capi destinati, soprattutto, ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale. Oggi, quindi, è opportuno più che mai costruire con le agroindustrie presenti sul territorio delle filiere per valorizzare i salumi Made in Alessandria”.

Il decreto sui salumi prevede che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le informazioni relative a: “Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali); “Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali); “Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali). Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE”. È consentito lo smaltimento delle scorte fino ad esaurimento. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del paese)”. Pe scegliere salumi ottenuti da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia basterà cercate la presenza esclusiva della scritta Origine Italia o la dicitura “100% italiano”.

“In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta il Paese d’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy” hanno concluso Bianco e Rampazzo.

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