Autostrada Asti – Cuneo, ancora 4 anni per completarla

Canelli. Quattro anni per completare i 9 chilometri mancanti dell’Asti-Cuneo: due e mezzo per il primo lotto (2.6b) che va da Alba a Verduno, e un anno e mezzo per terminare quello da Verduno a Cherasco (2.6a). È il cronoprogramma annunciato dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che al Castello di Grinzane Cavour ha convocato i vertici della società concessionaria per fare il punto sulla data di partenza dei lavori.

incontro per l'autostrada Asti-Cuneo

Presente l’intera Giunta regionale piemontese, a cominciare dal vicepresidente Fabio Carosso e dall’assessore alle Infrastrutture e Trasporti, Marco Gabusi. Con loro i presidenti delle Province di Asti e Cuneo, Paolo Lanfranco e Federico Borgna, una delegazione di sindaci del territorio guidata dai primi cittadini di Alba, Asti e Cuneo. A rappresentare la società Autostrada Asti-Cuneo il presidente Giovanni Quaglia e l’amministratore delegato Bernardo Magrì.

“Le opere bisogna finirle. Dopo aver completato in un anno dal nostro insediamento l’ospedale di Verduno, che sarà operativo pienamente da luglio, adesso possiamo concentrarci sull’Asti-Cuneo, che il nostro territorio aspetta da più di 30 anni”, ha dichiarato il presidente Cirio al termine dell’incontro.

Il programma partirà dal momento della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della delibera assunta dal Cipe il 14 maggio, che autorizza il meccanismo di finanziamento senza dover ottenere il parere preventivo dell’Unione Europea. “Per avere certezza che la pubblicazione avvenga prima della fine dell’estate – ha sottolineato il presidente Cirio – andremo a Roma con una delegazione di sindaci del territorio dal premier Conte, al quale chiederemo anche garanzie per i 100 milioni di euro di opere complementari promesse a suo tempo”.

Dall’incontro sono emerse due importanti novità: non sarà richiesto il pagamento del pedaggio per andare all’ospedale di Verduno sia da Alba che da Cuneo, “perché sarebbe assurdo, dopo che si è aspettato l’ospedale 20 anni e l’autostrada 30, metterla a pagamento quando la si deve usare per andare a farsi curare”. Non verrà inoltre realizzata la discarica inizialmente prevista nel primo tratto perché superata dalle nuove progettazioni.

L’arteria è vitale per l’economia del sud Piemonte, in particolare per l’albese, canellese e nicese, dove si concentrando le maggiori industrie spumantiere italiane.

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