Allarme grandine per raccolti made in Piemonte
Acqui Terme. Giugno si fa sentire, a livello meteorologico, con alcune prime grandinate importanti.
In Piemonte ad essere colpiti, in particolare, sono stati i campi di mais, quelli di cereali e i fagioli, oltre ai frutteti. Non sono stati neppure risparmiati i tetti di alcune stalle e gli alberi che, per il forte vento, sono stati abbattuti.
“Dal nord al sud della nostra regione si sono verificate forti piogge, raffiche di vento e grandinate – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – tanto che, ad esempio in certe zone del cuneese e del biellese, sembrava di assistere ad una nevicata d’inverno con i chicchi di ghiaccio che sono scesi, nonostante siamo ormai alle porte dell’estate.
Il vento forte ha scoperchiato e strappato anche i teli delle serre. Gli agricoltori cercano di difendersi con le reti anti grandine e con le serre coperte ma spesso la furia delle tempeste è così violenta che squarcia le coperture e distrugge frutta e ortaggi.
Ora il rischio è del rincaro dei prezzi per cui monitoreremo l’andamento per segnalare eventuali speculazioni, come anche siamo al lavoro, con i nostri tecnici, per effettuare una stima concreta dei danni.
Siamo, d‘altronde, di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici – concludono Moncalvo e Rivarossa – dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi”.