Intervista al parroco don Maurizio sui servizi caritativi
Ovada. I servizi caritativi parrocchiali sono stati necessariamenre ridotti ma non interrotti.
Il parroco don Maurizio Benzi: “L’irrompere dell’epidemia ha costretto la Caritas parrocchiale, nelle sue varie componenti di volontariato, a ripensare e adattare le sue iniziative nel territorio parrocchiale, per adeguarle alle esigenze del contrasto al coronavirus.
– Come si è mosso nell’emergenza pandemica lo Sportello Caritas in aiuto alle famiglie bisognose?
“Lo Sportello Caritas ha proseguito, per tutta la “fase 1”, a distribuire alimenti alle famiglie bisognose, grazie ai volontari con gli accorgimenti di sicurezza necessari, e a quanti (singoli cittadini, famiglie, associazioni, esercenti) concorrono con generosità a provvedere generi alimentari con le loro donazioni”.
– È nata una proficua collaborazione fra Caritas e Consorzio dei servizi sociali…
“Grazie alla disponibilità del Consorzio servizi sociali, per aprile e maggio si è avviata una bella collaborazione tra il Consorzio e la Caritas, nell’ambito del progetto “SpendiAmoCi”, coordinato dal Consorzio e destinato ad aiutare le famiglie più bisognose”.
– Quali servizi caritativi sono venuti meno?
“L’esiguità degli spazi parrocchiali in relazione alla necessità di tenere una adeguata distanza fisica, rende impossibili alcuni servizi caritativi. Così si è ridotto il “Centro di ascolto” ed interrotta la distribuzione degli indumenti.
Il Movimento per la vita e la San Vincenzohanno ridotto la propria opera ma entrambe hanno già ripreso, con la prudenza del caso, le iniziative per le famiglie più bisognose”.
– “Fondo San Guido”: di cosa si tratta?
“Anche ad Ovada e nelle Parrocchie della zona è operativa l’iniziativa “Fondo San Guido”, promossa dal nostro Vescovo. È un fondo di solidarietà con finanziamento proveniente dal contributo straordinario che la Cei ha erogato alle Diocesi italiane per chi ha perso il lavoro o lo ha dovuto sospendere”.