Il gioco d’azzardo patologico e la dipendenza dalle slot machines
Ovada. Il gioco d’azzardopatologico sotto l’aspetto giuridico, clinico e sotto forma di lotta alle mafie è stato l’interessante argomento dell’ultimo incontro di “CulturalMente”, presso l’Istituto Madri Pie.
Il tutto anche alla luce delle proposte di modifica alla legge regionale n. 9/2016, che comporterebbero la validità di quelle misure (distanziometro, pausa oraria del funzionamento delle “macchinette”) solo per i nuovi esercizi, appunto aperti dopo quell’anno.
Relatori gli dott. Roberto Succio e Paola Sultana e il dott. Mauro Rasore, introdotti dalla prof.ssa Luciana Repetto dell’Istituto Madri Pie. All’incontro presenti, tra gli altri, il dott. Gianni Zillante e la dott.ssa Sabrina Dattilo, direttore e psicologa del Consorzio servizi sociali; il geom. Giuseppe Vignolo in rappresentanza della Parrocchia e l’assessore comunale Grazia Dipalma.
Il dott. Succio, servendosi anche di slides, ha detto che in dieci anni (2000-2016) la spesa per il gioco d’azzardo legale è passata da 19 a 96 miliardi mentre lo Stato ne ha incamerato 10, per le tasse.
6600 sono le imprese attive nel settore, che occupa circa 100mila persone.
Si è sempre giocato forte e dappertutto, anche in Piemonte e anche ad Ovada…
Interventi successivi del dott. Mauro Rasore, dell’avv. Paola Sultana e della psicologa Sabrina Dattilo.
L’approfondimento dell’attualissimo tema sul giornale cartaceo, in edicola giovedì 27 febbraio.