Linea Genova-Acqui Terme, De Ferrari (M5S): “La coppia di treni aggiuntiva pomeridiana sia primo passo…”
Genova. “La coppia di treni delle 15:00 aggiunta pochi giorni fa nei feriali è un passo necessario, ma non ancora sufficiente. Sussistono infatti ancora troppi buchi orario nei feriali da saturare (quello delle 8:00 da Genova Brignole e delle 8:00, 10:00 e 19:00 da Acqui Terme) e buchi nel fine settimana (eclatante quello di tre ore al sabato tra le 13:00 e le 16:00)”.
“Per un reale cadenzamento orario – già promesso su scala regionale nel lontano 2015 dalla Giunta Toti – e che sia 7 giorni su 7, i passi da fare sono ancora tanti e si possono concretizzare solo attraverso la revisione del piano economico finanziario del contratto di servizio con Trenitalia”.
Così il consigliere regionale M5S Marco De Ferrari a seguito dell’interrogazione discussa ieri in Consiglio regionale sulle recenti criticità rilevate nel trasporto passeggeri sulla linea ferroviaria Genova-Acqui.
“Servono anche interventi infrastrutturali di potenziamento della linea da concordare con Rfi: in primis ripristino e installazione degli incroci e dei binari di precedenza utili a ridurre i tempi di percorrenza dei treni e messa in sicurezza della ormai storica frana di Mele”.
“Infine, serve migliorare drasticamente la comunicazione di Trenitalia verso l’utenza in caso di emergenza, sia in tempo reale (sull’applicazione smartphone, sui pannelli nelle stazioni e con aggiunta di personale in presidio), sia attraverso report periodici e costanti sul servizio effettivo (da rendere pubblici sul sito), costruiti anche con il supporto di verificatori di linea regionali”.
“Non vogliamo più che la preziosa linea ferroviaria che collega il mare alle terme venga ascritta a “maglia nera” tra le linee peggiori d’Italia per servizio erogato, come accaduto nel 2016 nel dossier Pendolaria di Legambiente”.
“La revisione del piano economico finanziario del Contratto di Servizio con Trenitalia – conclude il consigliere – deve essere portata avanti con urgenza nell’ottica di rispondere alle reali esigenze dei pendolari e far sì che i ricavi ritornino anno dopo anno nella loro totalità sul territorio con investimenti di potenziamento del servizio. Il Contratto di Servizio deve stare dalla parte dei pendolari. Solo così è possibile coniugare le esigenze di mobilità con la tutela dell’ambiente e della salute, come solo il trasporto su ferro storicamente è in grado di sostenere”.
Ben venga il cadenzamento orario dei treni con fermata in tutte le stazioni, ma occorre anche pensare che, su questa linea, coesiste traffico di prossimità e traffico d’estremità o, comunque, tra i diversi nodi. La rimozione della frana di Mele, unitamente ad altre utili migliorie infrastrutturali, a cominciare dall’istituzione di quattro sezioni di blocco all’interno della galleria del Turchino dovrebbe essere l’incipit per programmare servizi più veloci e di più ampio respiro, che colleghino Genova ad Asti, vero capolinea, come testimoniano le progressive kilometriche, non ostante la selvaggia regionalizzazione abbia diviso la linea in due tronconi poco comunicabili, fermando solamente ad Ovada, Acqui Terme e Nizza Monferrato. Come noto, esistono molti viaggiatori che, ogni giorno, da Acqui Terme od anche da Nizza Monferrato si recano a Genova e non dovrebbero sobbarcarsi viaggi di lunga durata solamente perché gli unici treni a solcare la linea, in ossequio ad un’errata programmazione, fermano in tutte le stazioni. L’obiezione che qualcuno potrebbe sollevare in merito alle stazioni minori, che resterebbero meno servite, il che, di per sé, sarebbe naturale, avrebbe poco senso, poiché, almeno nelle fasce orarie di maggior afflusso, i treni diretti od espressi si riempirebbero quasi completamente e, davvero, non rimarrebbero molti posti liberi per viaggiatori occasionali, ivi compresi i turisti. Non dimentichiamo, inoltre, che, oltre Asti, l’itinerario proseguirebbe in direzione di Chivasso e della Valle d’Aosta, ancorché la tratta compresa tra Asti e Chivasso, a suo tempo, appositamente realizzata per completare il collegamento tra la Riviera Ligure e le Alpi Graie, sia stata ammodernata, affrontando spesa non trascurabile, e, in seguito all’infame delibera del 2012, sia stato sospeso l’esercizio, con inevitabile deterioramento della preziosa infrastruttura. Facendo, invece, riferimento al nodo di Nizza Monferrato, allorquando si risolverà l’annosa ed ormai tragicomica vicenda della galleria Ghersi, la stessa linea in oggetto potrebbe essere solcata da utili treni viaggianti da Genova ad Alba, mettendo in comunicazione il mare, il Monferrato e le Langhe per un itinerario turistico di prim’ordine e, nell’ambito delle sottotratte, sfruttabile anche per quella pletora di spostamenti abituali ora appannaggio dell’autolinea, se non dell’autovettura.