Cairo M.tte

Il 27 novembre a San Giuseppe di Cairo Storia di uno dei treni alluvionati con passeggeri stipati come sardine

San Giuseppe. Un grande raduno di sardine a San Giuseppe, non quelle che hanno riempito le piazze in questi giorni, bensì quelle che sono rimaste inscatolate sul treno Regionale 4681 che, mercoledì 27 novembre scorso, alle ore 7:30, è partito faticosamente da San Giuseppe alla volta di Savona.

Un numero spropositato di passeggeri che avevano bisogno di raggiungere il capoluogo di provincia per motivi di lavoro o per altre importanti incombenze hanno invaso la stazione e si sono poi ammassati nei pochi vagoni che formavano il convoglio proveniente da Fossano. Emblema di un’Italia completamente disorientata di fronte all’esplodere di una natura incontrollata. È l’alluvione signori, rigorosamente prevista da tutti i bollettini meteorologici, che ha improvvisamente trasformato la Valbormida in una terra irraggiungibile e dalla quale era impossibile uscire, almeno con i mezzi su gomma, interrotta la Sp 29 del Colle di Cadibona, crollato un viadotto dell’autostrada e chi più ne ha più ne metta.

Non erano rimasti che i treni, che normalmente circolano mezzi vuoti ma che, in questa occasione, sono stati presi d’assalto con la frazione cairese che è stata trasformata in un enorme e pericoloso parcheggio.

Quel 27 novembre il treno 4681 sembrava riproporre una caricatura di quei paesi del terzo mondo dove i viaggiatori si piazzano persino sul tetto dei vagoni. Non ha potuto arginare l’impeto della massa irrompente la giovane dipendente delle Ferrovie che si sbracciava e urlava cercando di convincere la gente ad attendere il treno successivo.

Ma chi doveva andare al lavoro aveva i minuti contati e non poteva aspettare qualche altra occasione. Tanta era la ressa che non si riusciva neppure a chiudere le porte che, se non sono completamente sbarrate, non permettono al convoglio di ripartire. Scene d’altri tempi, anzi di questi tempi, nella stazione principale del Comune di Cairo dove, peraltro, era attiva soltanto la linea Torino Savona. La Alessandria Savona era bloccata per uno smottamento tra Montechiaro e Ponti e lo è ancora.

È l’alluvione signori, e questo episodio non è stato che un esempio di tutta una serie ininterrotta di disagi che ha devastato la Valbormida che, tuttavia, non ha fatto parlare di sé più di tanto a livello nazionale. Forse nessuno, da Roma, sa che non si tratta di una amena vallata bensì di un importante punto di collegamento tra Piemonte e Liguria che conta decine di Comuni e migliaia di abitanti. PDP

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