5 anni di Unesco: più forte e coesa la comunità dei paesaggi vitivinicoli
Acqui Terme. È stato un week end ricco di eventi quello appena trascorso tra Langhe Roero e Monferrato per festeggiare i primi cinque anni di iscrizione dei Paesaggi Vitivinicoli alla World Heritage List Unesco.
Dai brindisi ai concerti nei luoghi più suggestivi del sito Unesco, per finire con la maxi torta di compleanno degustata da migliaia di ospiti sabato 22 giugno al Castello di Grinzane Cavour.
L’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, ente gestore del 50° sito Unesco, ha fatto il punto sui tanti progetti realizzati in questi anni e sugli obiettivi futuri durante il convegno nazionale che si è svolto venerdì 21 giugno all’Ecomuseo della Pietra da Cantoni a Cella Monte (Al), nel cuore della componente “Il Monferrato degli Infernot”. Folta e sentita è stata la partecipazione ai lavori di sindaci e amministratori del territorio: dai padroni di casa Maurizio Deevasis, primo cittadino di Cella Monte, e Stefano Bisoffi, presidente dell’Ecomuseo, a Federico Riboldi, sindaco di Casale Monferrato e vice presidente della provincia di Alessandria. Particolarmente significativo è stato l’intervento di Vittoria Poggio, neo assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte, che ha assicurato il suo impegno per far procedere in modo spedito i progetti in campo, favorendo la coesione tra pubblico e privato.
Il presidente della Regione Alberto Cirio, impegnato a Torino con i lavori della prima Giunta, si è collegato telefonicamente con l’assemblea: “La sensibilità e la lungimiranza dei sindaci ci ha consentito 5 anni fa di ottenere un grande risultato – ha dichiarato Cirio – dobbiamo però ricordarci che il riconoscimento Unesco non è scontato, è una grande responsabilità che tutti condividiamo. Dobbiamo lavorare per fare in modo che le ricadute economiche siano sempre più alte e importanti per tutto il territorio”.
L’importanza di lavorare in “rete”, superando le anacronistiche divisioni del passato è stata ribadita dal presidente dell’Associazione Patrimonio Gianfranco Comaschi, che ha sottolineato come il cammino fin qui percorso abbia consolidato l’identità comune alle 6 componenti e aperto il varco per un’attività estesa ai territori limitrofi. Comaschi ha altresì chiesto alla nuova amministrazione regionale una particolare attenzione per le politiche agricole e per le infrastrutture in particolare viabilità, trasporti pubblici e rete dati.
Il direttore dell’Associazione Patrimonio Roberto Cerrato, che è anche componente della Commissione nazionale Unesco, ha puntualizzato che “i processi di gestione di un sito Unesco devono sapere guardare avanti, con programmazioni di medio e lungo periodo senza per forza pensare ad un immediato tornaconto economico. Tema importante per noi è stato e sempre sarà l’ascolto della base fatta di Comuni, associazioni, enti e istituzioni a vario livello. Abbiamo creato reti culturali, sociali, gestionali con una particolare attenzione al mondo della formazione. Abbiamo collaborato con tante realtà scolastiche, di tutti gli ordini e gradi nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo. A distanza di tempo possiamo dire che i frutti si raccolgono: il territorio UNESCO nel suo complesso è sempre più coinvolto nella narrazione e in tanti progetti realizzati dagli studenti”.
Durante i lavori non è mancato il ricordo del lungo e tortuoso cammino che ha preceduto il magico momento del riconoscimento Unesco durante il 38° Comitato Unesco a Doha, il 22 giugno 2014.
In particolare con la vice presidente dell’Associazione Patrimonio, Annalisa Conti, si è ricordato l’avvio del primo dossier partito da Canelli con la valorizzazione delle “cattedrali sotterranee”, culla dello spumante italiano.
Cerrato ha quindi anticipato un progetto: “Pensiamo ad una ricognizione a 360 gradi sullo stato di salute del Sito UNESCO: una raccolta di dati che coinvolga tutte le realtà produttive, associative, consortili, amministrative dei territori per valutare e pesare le ricadute del riconoscimento su tutta l’area del sud Piemonte”, ha spiegato.
“La proposta incontra sicuramente l’interesse del Mibac”, ha commentato Angela Maria Ferroni, funzionario dell’Ufficio Unesco presso il Segretariato Generale del ministero per i Beni Culturali, intervenuta al convegno dell’Associazione.
“Il sito Unesco Paesaggi vitivinicoli del Piemonte – ha aggiunto Ferroni – ha le carte in regola per diventare l’area test della piattaforma di monitoraggio che il Mibac sta mettendo a punto con la collaborazione della Fondazione Fitzcarraldo”.
La dottoressa Ferroni ha quindi fornito un’ampia panoramica su temi e caratteristiche dei progetti finanziati dal Governo con la legge 77/2006 e sugli strumenti messi in campo dal Mibac per la condivisione e lo scambio di buone pratiche tra i 54 siti Unesco. L’intervento di Carola Giacometti (Ufficio Tecnico Associazione Patrimonio) ha invece dettagliato i progetti realizzati dai Paesaggi Vitivinicoli nei cinque anni trascorsi dal riconoscimento a Patrimonio mondiale.
1 – Sindaci e amministratori dei paesaggi vitivinicoli al convegno nazionale promosso dall’ente gestore del sito. Al centro accanto al direttore Roberto Cerrato Angela Maria Ferroni dell’Ufficio Unesco del Mibac, l’assessore regionale alla cultura e turismo Vittoria Poggio, il presidente dell’Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli Gianfranco Comaschi e la vice presidente Annalisa Conti.
2 – Da sinistra: Vittoria Poggio assessore regionale alla Cultura e al Turismo, Roberta Favrin (comunicazione sito Unesco), il presidente Gianfranco Comaschi, Angela Maria Ferroni (Ufficio Unesco Ministero Beni Culturali), Roberto Cerrato (site manager)