Ovada. Sembra ieri che mons. Maritano, Vescovo di Acqui, presiedeva il rito della dedicazione della nuova Chiesa “costruita ad Ovada, in corso Italia con largo concorso della popolazione della città in onore del Santo Concittadino Paolo della Croce nel terzo centenario della sua nascita”.
La storia del luogo di culto inizia nel 1931: l’idea di pensare a una Chiesa nella zona allora periferica della città fu di Giacinta Pesce che, trovate per strada a Genova 800 lire ed assegnatele dalle autorità perché non reclamate da nessuno, vide in questo fatto la mano della Provvidenza. Quindi offrì la somma per l’acquisto di un terreno in corso Italia, per erigervi una Chiesa. Il terreno fu acquistato ma passarono 37 anni prima che quel desiderio diventasse realtà. Risale al 1968 il primo prefabbricato, un capannone della ditta Morteo adattato a Chiesa ed inaugurato il 18 ottobre 1968 dal Vescovo Cannonero, ovadese di nascita. Attorno alla “Chiesa di ferro”, affidata a don Giovanni Valorio, si formò e crebbe una vivace comunità.
Col tempo il prefabbricato si usurò e nel 1980 si pensò ad una nuova Chiesa, progettata dall’arch. Padre Ottaviano D’Egidio, Passionista, in uno stile moderno e lineare che ricorda la tenda, biblico “luogo dell’incontro” dell’uomo con Dio. La scelta di arricchire la costruzione con locali per attività catechistiche, ludiche e di aggregazione fu un’opzione valida di cui ancora oggi la città beneficia.
Dalla posa della prima pietra il 27 ottobre 1984, il Santuario prese forma anche per l’aiuto di tanti volontari. Il 21 maggio 1994 col Vescovo Maritano, rappresentanti della congregazione dei Passionisti, sacerdoti della zona e tanti fedeli, era consacrato il Santuario e poste dentro l’altare in marmo le reliquie di San Paolo della Croce e dei Santi passionisti Vincenzo Strambi, Gabriele dell’Addolorata e Gemma Galgani. Ed il 14 settembre il Vescovo di Acqui conferiva al luogo di culto la denominazione di “Santuario diocesano”.
La costruzione, moderna ed essenziale, culmina con le lame in cemento armato, che sembrano unirsi verso l’alto come mani in preghiera. L’interno è semplice ma caldo ed accogliente e proprio la semplicità crea il clima per la preghiera ed il raccoglimento.
Il Santuario offre anche bellezze artistiche: il Crocifisso e le due statue lignee di Maria col Bambino e di San Paolo; la policroma vetrata con episodi della vita del Santo e l’altare in marmo arricchito di bassorilievi davanti a un complesso di canne che si elevano verso l’alto, di Padre Tito Amodei; tre grandi quadri, l’Incontro tra San Paolo e il Crocifisso di Franco Resecco, l’Annunciazione e la Conversione di San Paolo, opere di Sergio Bersi donate dalle figlie dell’artista nel 2018.
Con Padre Ottaviano D’Egidio giunto da Roma, il 21 maggio concelebreranno la S. Messa delle 20,30 i sacerdoti ad Ovada in passato.