È questa la novità del numero 40, che conserva il prezzo di copertina antico, ma offre un “nuovo” apparato cromatico. Attraverso il quale sarà possibile meglio visitare, virtualmente, uno straordinario “museo diffuso” che apre “le sue sale” ad Acqui, e poi in Cassine, Cartosio, Carpeneto, Cosseria, Saquana, Spigno, Denice, Rocchetta di Lerma, Castelletto d’Erro, Castellazzo Bormida, Cairo Montenotte e a Rocchetta di Cairo. E che trova, quali guide, Sergio Arditi e Carlo Prosperi, Daniela Tono ed Elisa Camera, Simona Bragagnolo e Giulia Torrielli, Barbara Caglio e Lionello Archetti Maestri.
Di Giulio Sardi l’editoriale, a ricordare anche alcuni illustri patroni delle nostre bellezze culturali, tra fine Ottocento e inizio Novecento, tra cui spicca – con Angelo Tomba, con Mario Barisone e con Belom Ottolenghi – il nome di Francesco Bisio. Edito in un numero limitato di copie, ITER 40, a colori, è più che mai numero da collezione.
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