Ovada. Si è svolto nella mattinata di mercoledì 10 aprile uno sciopero di quattro ore dei dipendenti della Saamo, preoccupati per la situazione precaria dell’azienda locale di trasporti e per la salvaguardia del posto di lavoro.
Una fila di pullman sistemati in piazza XX Settembre, con sopra cartelli alquanto eloquenti.
Uno diceva: “Tutti gli amministratori alla nomina hanno sempre dedicato parole di speranza ai giornali locali per la Saamo senza mai mantenere le promesse fatte”.
Un altro: “Si parla di voler risanare l’azienda ma allo stesso tempo ci vengono negate le firme per la salvaguardia del nostro posto di lavoro”.
La Saamo, che conta una ventina circa di dipendenti fra autisti ed impiegati, da tempo non naviga in buone acque ed i debiti contratti alla lunga hanno il loro peso, anche se ultimamente parte del disavanzo in qualche modo è stato fatto rientrare.
Motivo dello sciopero dunque la difesa del posto di lavoro e la forte preoccupazione che l’azienda, cui fanno capo i sedici sindaci della zona di Ovada come soci proprietari, possa essere sciolta e venduta a qualcuno.
Con tutto ciò che ne conseguirebbe…