Disagio abitativo

Acqui Terme. Stabiliti i criteri e gli indirizzi per gli interventi di welfare abitativo, come proposto dall’assessore Augusto Ferrari. L’obiettivo che si intende perseguire con la nuova programmazione è la creazione per ciascun Comune capofila di uno Sportello casa che sappia supportare le famiglie nella scelta del percorso di sostegno più consono alle esigenze.

I Comuni piemontesi sono stati suddivisi secondo classi di disagio, che vedono nei primi posti, nell’ordine, Torino, Novara, Alessandria e Asti, Vercelli, Cuneo, Moncalieri, Biella, Casale Monferrato e Collegno. Per garantire l’uguaglianza di accesso a tutti i cittadini, i Comuni sono stati aggregati in 30 ambiti territoriali.

In sede di prima applicazione si intende, sulla base delle risorse che si renderanno disponibili, offrire una soluzione abitativa a circa 500 famiglie all’anno abbattendo di circa un terzo il canone concordato, consentire a oltre 700 famiglie sfrattate di non perdere la casa e rinnovare un contratto di locazione a canone concordato ribassato di circa un terzo, assicurare il trasferimento alle Atc del Piemonte della quota prevista del 60% dell’ammontare delle morosità incolpevoli di circa 8000 assegnatari all’anno, permettere a 200/250 famiglie in forte disagio di affittare un alloggio realizzato da soggetti attuatori privati in edilizia agevolata a un canone che approssima il canone sociale, consentire a 300 famiglie assegnatarie di alloggi di edilizia agevolata realizzate con contributo regionale dalle cooperative edilizie a proprietà indivisa di mantenere spese abitative sostenibili rispetto al reddito, qualora si verifichi nel corso dell’assegnazione la perdita o la consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo.

 

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