“La storica, ottocentesca linea ferroviaria Genova-Acqui continua a essere negletta e con lei i suoi tanti pendolari, tra studenti e lavoratori che stanno cumulando anni su anni di disagi sempre irrisolti. Una data può essere considerata lo spartiacque: 20 ottobre 2000, quando una grossa frana a Mele aveva bloccato il tracciato ferroviario e ostruito la galleria, creando enormi disagi ai pendolari per sei interminabili mesi. L’8 marzo 2001 la tratta ferroviaria venne riaperta da Rfi, ma con una variante ‘provvisoria’ a binario singolo ancora oggi utilizzata, provocando un cronico e drastico aumento dei tempi di percorrenza dei treni e riducendo le già basse potenzialità della linea”.
Così, il consigliere regionale ligure Marco De Ferrari, che ripercorre l’ormai ben nota serie di vicende che ha interessato e ancora interessa il collegamento, e annuncia un’IRI che verosimilmente approderà in aula consiliare il prossimo 5 febbraio.
“Da quel momento si sono susseguite ben quattro legislature regionali, di tutti i colori politici, con tagli costanti ai servizi fino ad arrivare alle attuali e risicate 13 coppie di treni nei feriali e 8 coppie nei prefestivi-festivi. Scarse o nulle attenzioni istituzionali per quasi un quinto di secolo hanno fatto sì che la stessa linea piombasse, già nel 2016, tra le ‘dieci peggiori d’Italia’ nel dossier nazionale “Pendolaria” che Legambiente redige periodicamente”, rincara De Ferrari.
“Come ha affermato anche il Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, serve rimettere al centro i treni regionali, mettendo in campo investimenti per i pendolari e la messa in sicurezza delle linee regionali; la scelta di utilizzare un mezzo condiviso e pulito come il treno deve smettere di essere di coraggio, ma deve diventare la normalità. Per questo sulla Genova-Acqui serve una rapida svolta e, se da una parte un percorso virtuoso di investimenti può portare a inserire una prima coppia di treni, dall’altra serve trovare risorse anche per la definitiva messa in sicurezza della frana di Mele, ormai più che ‘maggiorenne’, e coinvolgere Rfi anche per promuovere mirati investimenti di potenziamento infrastrutturale, come i cosiddetti incroci o binari di precedenza, per diminuire definitivamente i tempi di percorrenza dei treni”.
“Questo è il contenuto della nostra interrogazione rivolta all’assessore Berrino, che non più di tre mesi fa aveva fatto un passo avanti promettendo una coppia di treni in più per i pendolari della Genova-Acqui da gennaio 2019, per poi farne mezzo indietro poco dopo affermando che l’idea era solo un’ipotesi allo studio. Ci auguriamo che, al momento della discussione dell’interrogazione in aula, presumibilmente il 5 febbraio, lo studio sia concluso e l’assessore possa annunciare e concretizzare l’auspicato primo passo per i pendolari delle valli Stura e Orba verso la normalità”, dichiara De Ferrari.
“Il collegamento ferroviario Genova-Acqui merita di arrivare a un servizio a cadenzamento orario, sette giorni su sette. La storica linea, infatti, non solo è un importante servizio per studenti e lavoratori, ma è estremamente suggestiva e dalle infinite potenzialità anche turistiche: collega il mare alle terme, passando per un entroterra ricco in natura, noto anche per un tessuto economico delicato fatto di micro e piccole medie imprese agricole e artigianali”, è infine il commento unanime del Gruppo 5 Stelle in Regione Liguria.