Diocesi di Alba: no all’uso improprio dei simboli di fede e sul tema degli immigrati

Una presa di posizione netta e chiara assunta nell’ultima seduta del Consiglio pastorale diocesano di Alba. All’unanimità i membri del Consiglio hanno approvato un documento che a partire dal Libro sinodale prende chiaramente posizione contro gli usi impropri che, soprattutto a livello politico, si fanno dei simboli di fede e sul tema degli immigrati.

In una nota, a firma di don Giusto Truglia – direttore dell’ufficio diocesano comunicazioni sociali, si evidenzia il senso della riflessione del Consiglio pastorale albese, in cui i membri esprimono «amarezza nel vedere come la fede cristiana venga ridotta a uno stendardo, a simbolo identitario, a strumento di disgregazione sociale», con «inganno» e  per «esclusivi fini di potere e di protagonismo». E rimangono perplessi di fronte al fatto che «l’immigrazione sia affrontata solo in modo strumentale per guadagnare un po’ di elettorato», con una «previa ben confezionata manipolazione», per «distogliere l’attenzione e non dare risposte ai tanti problemi degli italiani».

Il Consiglio pastorale, inoltre, rimarca la sua delusione perché su questi temi «sono taciute o irrise le proposte che vengono dal ricco tessuto della società civile». Si riconosce  «nella linea tracciata da papa Francesco e dall’intera Chiesa italiana», e ringrazia i credenti albesi che «con generosità, senza urlare, danno ogni giorno risposte concrete e visibili ai bisogni di italiani e stranieri», respingendo «ogni tentativo meschino e interessato di dividere la comunità proprio sul tema dell’amore accogliente, essenza dell’identità cristiana».

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