Acqui Terme

Cinghiali: il caso del Lodigiano e l’appello Cia

Acqui Terme. La Cia lo ha sempre sostenuto, e il caso del Lodigiano fa parlare tutta Italia riguardo alla situazione incontrollata della fauna selvatica, la cui presenza è grave pericolo di incolumità della sicurezza pubblica, come dimostra il maxi incidente stradale avvenuto ieri nel Lodigiano, sull’autostrada A1 in carreggiata Sud tra Lodi e Casalpusterlengo, che ha causato un morto e dieci feriti anche gravi, a seguito dell’invasione in carreggiata di un gruppo di cinghiali.

La Cia di Alessandria da anni è impegnata nella battaglia che intende informare e sensibilizzare sulla problematica della presenza fuori controllo di cinghiali e caprioli, ormai anche nei centri abitati e – come dimostra il caso – sulle strade, oltre che essere grave problema anche per la sostenibilità delle aziende agricole.

“La fauna selvatica è fuori controllo – commenta il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini -. Milioni di cinghiali e di caprioli risultato della incontrollata proliferazione di animali selvatici in Italia, stanno invadendo campi coltivati, allevamenti, centri abitati e strade e rappresentano un grave pericolo per le persone. Il numero degli incidenti stradali provocati dai cinghiali e dai caprioli é in continuo aumento”.

“Anche i lupi – aggiunge il presidente provinciale Cia Alessandria Gian Piero Ameglio – sono in crescita esponenziale. Attaccano le mandrie e le greggi. La pastorizia e l’allevamento in montagna, a causa dei lupi, che ormai sono arrivati a formare dei pericolosi branchi territoriali, stanno diventando un’attività snervante, quasi impossibile”.

“È necessaria e indifferibile – prosegue Carenini– una piena presa di coscienza del problema da parte delle Istituzioni, che devono adottare urgenti e non più rinviabili misure finalizzate a ricondurre le consistenze di tali popolazioni selvatiche entro accettabili livelli di sostenibilità territoriale ed ambientale. Altrimenti altre vite saranno in pericolo e molti imprenditori agricoli, non più sicuri di trarre il frutto del loro lavoro, abbandoneranno vaste aree del territorio con incalcolabili danni in termini di mancata manutenzione e cura del territorio stesso. Un rischio che una classe politica cosciente e capace non può permettere che accada”.

“Sollecitiamo pertanto le Istituzioni – concludono i rappresentanti Cia –  ad assumere tutte le iniziative tecniche, organizzative e normative necessarie per prevenire e contrastare con efficacia la proliferazione della fauna selvatica. Invitiamo anche le associazioni venatorie, ambientaliste e animaliste ad avviare insieme alle organizzazioni agricole una seria riflessione, senza pregiudizi, su come realizzare una seria ed efficace gestione faunistica”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio